LIVORNO – Difficile uscire dall’alluvione di convegni, assemblee di settore, Webinar, ultimatum, lamentele e via cantando: ma in questi tempi nei quali qualcuno vuol farci credere che siamo in un mondo alla fine del mondo, bisogna anche provare a turarsi il naso – se già non stiamo soffocando nella mascherina – e a guardare ai fatti.
Proviamo a farlo, per esempio, sul tema della scadenza dei vertici delle Autorità di Sistema Portuale. Il 27 settembre, cioè una quindicina di giorni fa, si è chiusa la “finestra” ministeriale per le dichiarazioni di interesse, in pratica per le candidature a fare i presidenti.
Le AdSP non scadono tutte insieme: alcune arrivano a fine corsa già dal mese prossimo, per altre si va a febbraio. Ma le scelte, per adesso, sono un mistero. C’è stata solo una AdSP che ha avuto la certezza della non conferma del suo presidente, quella del Mar Ligure Orientale (La Spezia e Carrara) perché l’architetto Carla Roncallo è stata designata ad altro importante incarico nazionale. Per il resto, sussurri o grida, infarciti da fake news. O magari di News riservate, che tanto fake non sembrano. Per esempio, ci sarebbe stata una cena tra il neopresidente della Regione Giani, il parlamentare livornese (Ps) Romano, il sindaco Salvetti e forse anche l’ex governatore Rossi, per proporre al ministro un “piattino” già confezionato per la presidenza dell’AdSP a Luciano Guerrieri. Il ministro poi qualche giorno fa avrebbe dato il benservito al commissario Agostinelli di Gioia Tauro annunciando che a breve lo sostituirà con un presidente, che non sarà lui. Forse gli darà un altro posto: a lui livornese non andrebbe però Livorno, se gli accordi con la Regione punteranno – come sembra – su Guerrieri.
Un po’ ovunque i tempi stringono. L’iter del rinnovo non è semplice né veloce: il decreto del 27 agosto scorso ricorda che i presidenti vengono nominati dal ministro d’accordo con il presidente della Regione, sentite le commissioni parlamentari (parere quest’ultimo consultivo ma non vincolante), tra cittadini della UE con comprovate esperienze nel campo etc. C’è un altro inghippo: la delega ai porti è stata data dal ministro De Micheli (PD) al suo sottosegretario Traversi (5 stelle), con la clausola abbastanza ambigua che il ministro può però avere l’ultima parole. Si può quindi configurare anche un tiro alla fune tra i due su alcuni nomi?
In concreto, al momento sembra che si vada avanti adagio, adagissimo: o come recita l’antica battuta in plancia delle navi, avanti adagio quasi indietro. C’è insomma aria di commissari: che potrebbero addirittura incrociarsi, o sovrapporsi, ai commissari per le opere portuali urgenti appena finanziate (per ora a parole). E il famoso rilancio della “Italia veloce”? Forse non lo sappiamo ma procede e noi pensiamo male. Forse. E non ricordateci, per favore, la celebre battuta di Andreotti: a pensar male si fa peccato ma…
Basta così, aspettiamo con fede. Che non è l’Emilio Fede rievocato da Striscia la notizia con la altrettanto famosa battuta: “Che figura di m…a”. Se stiamo sbagliando, la figura la stiamo facendo noi.
Antonio Fulvi