LIVORNO – Dunque, siamo arrivati alla fine di questo anno “horribilis” e non ci resta che stramaledire, come cantava Fabrizio D’André, “le donna, il vino ed il governo”. Oppure, come facevano i Ronin dell’antico Giappone, sfoderare la katana e buttarci a capofitto nell’anno nuovo, consapevoli che ci sarà ancora da combattere. Ma secondo quel vecchio e abbastanza stupido detto, pronti a farlo perché “quando il gioco si fa duro i duri amano giocare”. Non so voi, ma io preferirei tempi meno duri.
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