Interporto Vespucci, i ritardi
Dal lettore Romeo Guidi, che si definisce “autotrasportatore incazzato” riceviamo (e sintetizziamo vista la lunghezza della nota):
Ho trovato sul mio camion, in arrivo all’Interporto Vespucci di Livorno, una vecchia copia del Vs. giornale, messa lì da qualcuno, dove si leggeva che l’Interporto sta sviluppando un grande progetto di potenziamento della rete ferroviaria che dovrebbe collegarlo, non ho capito bene quando, agli altri interporti del Nord Italia. Però anche oggi siamo noi autotrasportatori che assicuriamo buona parte del lavoro sui viaggi delle merci, in particolare dei contenitori, da Livorno o per Livorno con il Nord.
[hidepost]
E per tutti noi il vero calvario è costituito dalla strada regionale che dall’Interporto collega lo snodo di Firenze con l’autostrada A-1. È un vero percorso di guerra che ci fa perdere ore preziose, sia per le condizioni del fondo stradale specialmente verso la costa, sia perché i continui interrompimenti, deviazioni e strettoie sono una tortura. Ci ritroviamo a fare file nei punti più impensati, senza contare gli incidenti e gli agguati delle varie polizie. Anche a nome di altri colleghi vorremmo che dall’Interporto, come dal porto e dalla città, si agisse con più forza contro la gestione di questa strada disgraziata per metterla finalmente in ordine e aiutarci nel nostro lavoro. Che malgrado la riduzione dei traffici e la crisi, continua ad essere massacrante.
*
Il problema della viabilità sulla Firenze-Pisa-Livorno è annoso, come purtroppo sono annosi tutti quelli relativi alle infrastrutture – non solo stradali – nel nostro paese. Per la superstrada (superstrada? Absit iniuria verbo come dicevano i latini) si sono mosse città e province, ma con i risultati che, anche a leggere le sue considerazioni, sono stati poco più che palliativi. Per l’Interporto è in effetti un limite in quanto, come giustamente sottolinea anche la sua nota, al momento la ferrovia serve solo una percentuale non alta dei traffici. Dovremmo anche ricordare che secondo la stessa FS Cargo l’orografia del nostro paese, con la dorsale appenninica e le industrie grandi e piccole molto decentrate rispetto ai grandi centri, non consentirà mai una rete ferroviaria in grado di servirle tutte, con forti limitazioni nel raggio di trasporto dei 50/100 chilometri. Per una logistica funzionale occorre dunque che la viabilità sia efficiente, strutturata anche e specialmente per il trasporto pesante ed infine – aggiungiamo noi – con costi che favoriscano il trasporto merci, e non lo penalizzino. Parliamo del paese dei sogni?
[/hidepost]