Il “Salvabanche” e i timori per il MPS
Da Letizia Giorgianni presidente dell’associazione “Vittime del Salvabanche” riceviamo:
I dati negativi di MPS non stupiscono, il nuovo Governo abbia il coraggio di andare oltre quanto stabilito con la UE. Non è stato mai rispettato alcun piano industriale. Del resto è difficile che ci sia ancora qualcuno che possa credere ai “Piani di rilancio dell’istituto di credito”, visto il risultato del 2020 dell’istituto senese.
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“Guardando al passato tutti i piani che si sono susseguiti sono divenuti in poco tempo carta straccia. Nessun piano industriale, e ne sono stati approvati almeno quattro, nell’ultimo decennio è mai stato rispettato. La realtà ha distrutto ogni velleità scritta sulla carta. Certo, con la cessione ad Amco della mole di crediti malati che si trascina da anni, ha pulito il bilancio. Ma non in modo decisivo. Basti pensare che, pur con l’aiutino pubblico, sofferenze e incagli lordi a fine 2020 erano al 4,2% degli impieghi totali. E che i vertici della banca pensano che sull’onda del Covid saranno destinati a riaumentare. Non voglio pensare a cosa succederà se, come temo, dovesse saltare il matrimonio con Unicredit”.
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L’associazione presieduta da Letizia Giorgianni conduce da tempo una battaglia in difesa dei tanti risparmiatori che sono rimasti travolti dalle vicende bancarie, con prese di posizione non soltanto sulla stampa. Gli attuali meccanismi per venire incontro alle “vittime” sono ancora aperti a valutazioni ed eventuali correttivi. E c’è da sperare che un governo Draghi – ovvero di un grande esperto di problematiche bancarie – riesca tra i tanti miracoli che gli sono richiesti anche a fare una decorosa pulizia nel campo.
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