La storia infinita delle “ecoballe”

Riceviamo da alcuni lettori di Follonica a firma di Alberto Rossi:

Visto che vi siete occupati speso delle operazioni di recupero delle ecoballe seminate cinque anni fa da una nave turca al largo della nostra costa, vorremmo sapere quante ce ne sono ancora sui fondali del nostro mare e se le operazioni di recupero continuano o sono finite. I pescatori locali dicono che ce ne sono ancora, a volte frantumate o infilate nella sabbia a metà. Possibile che il loro recupero sia diventato così difficile, visto che la tecnologia moderna offre strumenti subacquei capaci di raccogliere un ago in un pagliaio? Abbiamo letto che ci sono anche aziende italiane, com la famosa Micoperi, che hanno fatto operazioni subacquee ben più difficili, mentre si è preferito servirsi di mezzi e operatori militari, che hanno ben altre vocazioni.

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