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Spediporto su NextGeneration

Alessandro Pitto

GENOVA – Automazione, digitalizzazione, sostenibilità ambientale, adeguamento infrastrutturale, formazione e creazione di nuove figure professionali, trasformazione del mercato del lavoro: sono tutti temi, discussi nell’assemblea di Spediporto venerdì scorso e al centro dell’associazione e del suo progetto di una grande Green Logistcs Valley che faccia convivere in modo smart città, attività di impresa, ambiente e tecnologia. Per questo Spediporto ha inteso con il suo evento pubblico intitolato NextGeneration incrociare, anche graficamente, il tema della Next Generation EU con quello della Next GE, ovvero della Prossima Genova, della Genova del futuro. Perché deve essere un impegno del mondo imprenditoriale non solo chiedere ma saper proporre.

“Questa è la ragione per cui, come Spediporto – ha detto il presidente Alessandro Pitto – sentiamo il dovere di avanzare riflessioni e proposte: Il settore marittimo e portuale sono al centro di una vera e propria rivoluzione digitale. Negli ultimi 5 anni sono stati investiti circa 3,3 miliardi di dollari di venture capital in startup digitali. Le nostre aziende stanno facendo la loro parte; la nostra Federazione, tramite il gruppo di lavoro che presiedo, è stato l’unico soggetto a proporre 7 progetti di digitalizzazione logistica che il MIT ha fatto suoi e inserito nel PNRR, per un totale di oltre 300 milioni di Euro.”

Per questo motivo all’assemblea – ha commentato Giampaolo Botta direttore generale di Spediporto – “abbiamo invitato due eccellenze del mondo accademico internazionale Andrew LIM della National University of Singapore e Fernando Alberti professore ordinario di strategie imprenditoriali Università LIUC e membro della Hall of Fame di Harvard Business School. Non possiamo più sottrarci ad un confronto franco con il mondo non solo marittimo ma anche tecnologico. Il progetto della Green Logistics Valley può diventare il volano della nostra economia e la sintesi perfetta tra mondi ed economie, così come è successo con il Porto di Barcellona che ha creato nella ZAL un’area ad altissimo valore aggiunto non solo per il porto me per tutta la città e la Spagna”.

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“Il progetto di sviluppo della Valpolcevera, proposto da Spediporto ma ampiamente condiviso con tutte le categorie economiche e sociali della città – ricorda il presidente Pitto – è un esempio di progettualità innovativa coniugata opportunamente e sapientemente con la sostenibilità ambientale, capisaldi di una “smartizzazione” del territorio, terziario avanzato e ricerca, perfettamente integrato nel più ampio progetto di Zona Logistica Semplificata, in linea con i trend evolutivi funzionali esistenti a livello internazionale.”

L’esperienza internazionale degli ultimi decenni ci ha dimostrato inequivocabilmente che delocalizzare in una delle tante free zones estere, oltre a garantire un risparmio di costi e la fruizione di tutti i benefici logistici, burocratici ed infrastrutturali connessi ad una zona franca, conduce anche allo sviluppo di centri di ricerca e di innovazione, poli di sperimentazione e laboratori di ecosostenibilità, con importanti ricadute sul settore occupazionale di tipo quantitativo e qualitativo.

“La Zona Logistica Semplificata “rafforzata” del porto di Genova, proprio nell’ambito dell’innovativo progetto di sviluppo della Valpolcevera – sottolinea il dg Botta – può innescare non solo un progressivo incremento dell’offerta innovativa ma anche un effetto reshoring, derivante dagli effetti negativi prodotti dall’emergenza sanitaria sulle Global Value Chains, che impongono una loro sapiente diversificazione.”

“La nostra idea – conclude Pitto – è quella di arricchire e dotare la ZLS di un doppio corridoio doganale controllato che consenta lo spostamento tracciato di merci sbarcate nel porto di Genova o nell’Aeroporto Cristoforo Colombo ed essere da lì trasferite in un centro di lavorazione avanzato collocato nell’area inclusa tra il porto di Genova ed il suo retroporto di primo miglio localizzato appunto in Valpolcevera. Qui sono ad oggi presenti e non sfruttati oltre 2 milioni di mq di spazi da destinare a nuove attività (tecnologiche, cantieristiche, farmaceutiche, logistiche, artigianali, etc..)”.

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Pubblicato il
21 Aprile 2021

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