Con “Chicago Express” Livorno torna sugli USA

Nella foto: Al tavolo della conferenza stampa da sinistra Giani, Schenone e Mignogna.

LIVORNO – Uno schieramento da grandi occasioni, quello di giovedì scorso al Terminal Darsena Toscana: presenziato dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che insieme a Giulio Schenone e a Marco Mignogna, ovvero i vertici dei GIP cui appartiene TDT, ha intrattenuto la stampa sul nuovo servizio celere tra il porto labronico e i principali scali atlantici del Nord USA.

Come già scrivemmo un mese fa la nave tedesca “Chicago Express” appartiene all’alleanza AL6 (cui si aggiunge la Zim come indipendente) ha una portata di 8.500 TEUs, una lunghezza di 336 metri e un pescaggio massimo di 14, ridotto nell’occasione a circa 11 metri per poter entrare nella strettoia del Marzocco.

Il servizio inaugurato dalla nave tedesca avrà una cadenza settimanale e collega Genova, Fos, Livorno, Barcellona, Valencia, Algeciras e quindi attraversa l’Atlantico per i porti di Miami, Savannah, Norfolk e New York. Secondo le previsioni, confermate nell’incontro con la stampa dall’ingegner Marco Mignogna, questa rotta porterà a Livorno circa 80 mila TEUs all’anno, facendo attestare il TDT alle soglie dei 400 mila TEUs annui. E rilancia l’intero scalo in vista dell’ipotizzata nascita della Darsena Europa, alla quale sia TDT che GIP sono ovviamente interessati.

Nella conferenza stampa si è parlato a lungo dei fondali del porto, e in particolare di quelli condizionati dallo sfociare del Canale dei Navicelli in Darsena, che scarica ad ogni piena d’Arno tonnellate e tonnellate di fanghi (e rappresenta un pericolo per i “mammelloni” subacquei che rischiano di far strisciare la carena delle navi, se non peggio). L’impegno per i dragaggi va di pari passo – è stato ricordato – con gli investimenti per un continuo miglioramento delle attrezzature di piazzale, di banchina, e per la formazione professionale. Tanto che il TDT vanta un encomiabile target di sicurezza sul lavoro. Giulio Schenone da parte sua ha ribadito l’importanza economico-geografica del porto labronico in un quadro strategico nazionale e del Mediterraneo.

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