Unione Piloti: conferme e programmi

Nella foto (da sx): Vincenzo Bellomo e Marco Ragusa.

TARANTO – L’Unione Piloti ha riconfermato in assemblea piena fiducia ai capitani, Vincenzo Bellomo e Marco Ragusa, nuovamente eletti rispettivamente in qualità di presidente e vice presidente. Al termine della votazione il presidente ha dichiarato: “Ringrazio tutti i piloti che mi hanno sostenuto. È stato un segnale importante di compattezza della categoria per dare continuità alla difesa del servizio di pilotaggio che è sotto attacco!”

Ad aprire l’assise, – riferisce il comunicato dell’Unione – che in ossequio alle norme che regolamentano il contrasto alla pandemia, si è tenuta in videoconferenza, con il tavolo di presidenza che è stato ospitato presso la Sala Consiliare del Comune di Leporano all’interno del Castello Muscettola, è stato lo stesso il presidente Vincenzo Bellomo, con una relazione che ha messo in luce tutte le criticità del momento.

Nel mirino del presidente dell’UPI è finito in particolare il tentativo messo in atto da più parti, di rivedere la natura giuridica delle corporazioni, trasformandole in mere “società cooperative speciali” con l’inevitabile conseguenza che, qualora tale folle iniziativa si concretizzasse, si determinerebbe inevitabilmente il venir meno dell’obiettivo principale del pilotaggio, ovvero quello di garantire le esigenze di sicurezza della navigazione e dell’approdo.

In proposito Bellomo non ha risparmiato frecciate a Luigi Mennella, presidente di Fedepiloti, chiedendosi come può lo stesso prendere atto che la “personalità giuridica pubblica” delle Corporazioni, sia oggi in discussione, dopo che il Tribunale di Venezia, accogliendo le tesi di alcuni piloti della Corporazione dell’Estuario Veneto, tra i quali figura egli stesso “di fatto, ha generato il pericoloso precedente di includere le Corporazioni di piloti tra le società cooperative regolate da leggi speciali”.

Bellomo ha espresso preoccupazione anche per l’iniziativa di Fedepiloti di promuovere gli “Stati generali sul pilotaggio marittimo” per mutarne la disciplina. Tale preoccupazione – ha spiegato – nasce dalla consapevolezza che tra i promotori dell’iniziativa figurano “proprio coloro che vedono nella cooperativa o nell’impresa privata il futuro del pilotaggio. Considerato poi che le modifiche alla normativa del pilotaggio hanno sempre comportato evidenti svantaggi alla categoria, la preoccupazione diventa un incubo. Non oso immaginare – ha chiosato – cosa potranno produrre i famigerati studi di settore”.

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