Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Piano energetico del 2030: l’Italia è ancora molto lontana

MILANO – Transizione ecologica e impatti ambientali zero: si fa presto a fare le norme che impongono di passare a un modo pulitissimo. Ma per Mastro Lindo – come recitava una pubblicità – non bastano le norme. Basandosi sui dati dell’associazione ANIE Rinnovabili (Osservatorio FER) e del GreenVestingForum (Quaderno Energia, Economia e Società nro. 3) e sui modelli economici ed ingegneristici di EnergRed (metodologia Care&Share), i ricercatori Dorina Polinari e Giorgio Mottironi, hanno analizzato nei dettagli l’attuale situazione ed il trend 2030. Ne abbiamo già riferito. Ecco qualche altro dettaglio.

«Nel 2019 il solare aveva battuto ogni record di crescita rispetto al settore delle rinnovabili stesse, rappresentando il 62% di tutte le installazioni. Ed è anche quello che nel 2020 ha subito il minor rallentamento. Ma, se si guarda agli obiettivi PNIEC 2030, sconta purtroppo un grande ritardo accumulato negli anni precedenti, un ritardo che riguarda soprattutto i cosiddetti impianti “utility scale” per cui è più difficile gestire la burocrazia, ma che tocca anche le aziende, quelle più restie al cambiamento, dove manca la cultura della sostenibilità ambientale» dichiara Giorgio Mottironi, che è ora stato nominatomarketing manager di EnergRed.

Guardando al futuro, per raggiungere gli obiettivi del Piano Energia e Clima 2030 l’Italia deve ancora installare 40,7GW di capacità da fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica. Si tratta di uno sforzo titanico per ridurre le emissioni del comparto e per sostenere la continua elettrificazione dei consumi a basse o zero emissioni, per cui si rende necessario raddoppiare l’attuale capacità.

Ma se fonti come l’idroelettrico ed il geotermoelettrico hanno praticamente esaurito il loro ruolo, il solare e l’eolico stanno accumulando un grande ritardo, avendo rispettivamente raggiunto appena il 41% ed il 56% dell’obiettivo fissato dal piano.

«Per riallinearsi al piano, il solare dovrà addirittura crescere del 14% all’anno per i prossimi 10 anni – includendo anche il 2021 – il che significa quintuplicare la capacità installata ogni anno, passando dagli attuali 620MWp fatti registrare nel 2020 a circa 3GWp di installazioni annue» sottolineano gli analisti di EnergRed.

Nel 2020 la taglia media delle installazioni del segmento «commercial» (10-100kWp) è stata di fatti di circa 28kWp, inferiore del 49% alla media aritmetica, mentre in quello «small industrial» (100-500kWp) è stata pari a 220kWp, inferiore del 22% alla media aritmetica.

Pubblicato il
9 Giugno 2021

Potrebbe interessarti

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora