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Tante tartarughe morte lungocosta

FIRENZE – Nei giorni scorsi, dal 14 al 16 giugno – segnala l’ARPAT – sono state ritrovate quattro tartarughe marine morte sulla costa pisana e livornese. Si tratta di esemplari della specie Caretta caretta che sono stati segnalati dai cittadini e dai pescatori che li hanno avvistati, ormai privi di vita, spiaggiati o al largo dalla costa e prontamente segnalati alla Capitaneria di Porto e al Settore Mare di ARPAT attivando quindi la procedura standardizzata per il recupero di cetacei, tartarughe e grandi pesci cartilaginei spiaggiati o catturati accidentalmente prevista dall’Osservatorio Toscano per la Biodiversità della Regione Toscana (OTB).

La prima tartaruga, un grosso esemplare di Caretta caretta della lunghezza totale di 70 cm e del peso di circa 45 kg, è stata ritrovata sulla spiaggia di Marina di Vecchiano, in provincia di Pisa. Sebbene si presentasse in avanzato stato di decomposizione è stata recuperata per lo smaltimento da una ditta specializzata su richiesta del Comune di Vecchiano. La tartaruga era stata avvistata in mare dalla Capitaneria di Porto e segnalata ad ARPAT, sabato 12 giugno, galleggiante a circa sei miglia a nord di Viareggio e spinta dal vento e dalle correnti si è poi spiaggiata a Marina di Vecchiano.

La seconda tartaruga è stata invece ritrovata da un diportista in mare, al largo di Castiglioncello in provincia di Livorno, che l’ha recuperata e portata in porto ed ha attivato la Capitaneria e successivamente ARPAT che ha coordinato le operazioni di recupero. Anche in questo caso si tratta di un esemplare piuttosto grande della lunghezza totale di 60 cm e del peso di circa 30 kg che è stato recuperato per lo smaltimento da una ditta specializzata.

Su questi due esemplari, sebbene si trovassero in avanzato stato di decomposizione, i veterinari dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana (IZSLT) sezione di Pisa hanno effettuato la necroscopia, per la ricerca di eventuali cause di morte e per effettuare indagini batteriologiche, virologiche, parassitologiche ecc. mentre il Settore Mare di ARPAT eseguirà indagini sul contenuto stomacale per la determinazione della dieta di questa specie e insieme all’Università di Siena, inoltre, verranno ricercati ed analizzati eventuali detriti marini ingeriti (soprattutto plastiche), come da protocollo ISPRA, nell’ambito delle attività di monitoraggio previste dalla Marine Strategy.

La terza tartaruga, sempre della specie Caretta caretta, è stata segnalata il 15 giugno ad ARPAT dalla Capitaneria a Piombino a tre miglia dalla costa ma non è stato possibile recuperarla a causa dell’avanzato stato di decomposizione.

La quarta tartaruga è stata invece segnalata il 16 giugno, morta in mare a largo di Cecina, recuperata da un diportista e portata al porticciolo di Cecina dove è stata accolta da Capitaneria di Porto e Polizia Municipale e consegnata alla ditta che provvederà a smaltire la carcassa in avanzato stato di decomposizione.

L’ARPAT ricorda che proprio il 16 giugno si è celebrata la Giornata Mondiale delle tartarughe marine e che in Toscana è attiva una rete che fa capo all’OTB della Regione Toscana a cui afferiscono enti pubblici, centri di ricerca, università e associazioni con una rete di volontari che collaborano in varie fasi di vita di questi animali: dal recupero dell’animale spiaggiato o in difficoltà fino alla liberazione in mare di quegli esemplari che sono stati curati nei centri di recupero autorizzati in Toscana come avvenuto qualche giorno fa con la tartaruga “Pasqualina” rilasciata in mare, venerdì 11 giugno, dalla spiaggia dell’oasi WWF di Forte dei Marmi.

Pubblicato il
23 Giugno 2021
Ultima modifica
25 Giugno 2021 - ora: 15:52

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