Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Tanto acciaio (con le inique sanzioni)

MILANO – Non diteci che mettiamo sempre l’accento sulle cose assurde: ma questa storia dell’acciaio e in genere dei rottami ferrosi che costano un occhio in Italia – compresi quelli di derivazione italiana rivendutici dalla Turchia – è il paradigma di un’Italia che non funziona. Ed è inutile che a Cernobbio si riunisca l’“intellighenzia” del Paese (auto-presunta) quando poi i veri disastri non si affrontano.

I fatti: secondo un report di Libero Economia del 1° settembre, i depositi portuali italiani sono pieni di ferro ed acciaio che nessuno si azzarda a comprare non solo per il prezzo alle stelle, ma anche perché sono scattate misure “protettive” italiane con penali del 25% per chi acquista materiali ferrosi dall’estero.

[hidepost]

Compresi quelli delle demolizioni di navi italiane in Turchia: dove le invia anche lo Stato italiano, lasciando a secco i nostri demolitori i cui costi indotti (tra tasse, burocrazia, e orpelli vari) sono del tutto fuori mercato.

Dicono che ad ottobre finiranno le “inique sanzioni”: intanto si perdono posti di lavoro, appalti e anche la faccia. Allegria!

Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
8 Settembre 2021

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio