Le crociere a Venezia ancora senza soluzioni

Marco Gorin
VENEZIA – Una realtà mondiale del turismo, una città che vive della sua grande, straordinaria bellezza apprezzata da tutti i popoli della terra: eppure una realtà che sta soffrendo, colpita duramente proprio nella sua vocazione maggiore, il turismo. Ne parliamo con il presidente degli ormeggiatori veneziani Marco Gorin.
Presidente, dai dati che ci arrivano, il problema delle crociere a Venezia è ancora da risolvere, e voi ovviamente ne risentite per primi…
“Vero, stiamo pagando davvero caro il drastico calo degli arrivi delle navi da crociera. E con noi l’intero settore dell’economia legato al turismo. Da 550 navi che arrivavano prima della pandemia, quest’anno ne abbiamo avute circa 30. Ci sono mancati un milione e mezzo di turisti solo dagli USA: e ovviamente ne hanno risentito negozi, ristoranti, gondolieri, servizi. Il fatturato del turismo delle crociere era intorno ai 450 milioni di euro all’anno. Ora stringiamo i denti ma è proprio dura”.
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Da Roma si sente dire che è una realtà provvisoria.
“Un provvisorio che sta durando per tutto il 2021, comprese le prossime feste. La proibizione delle navi sui canali più importanti e il mancato defilamento davanti a piazza San Marco si è pagato caro. Siamo in attesa di una soluzione che contempli la sicurezza ma anche il turismo, compreso il nostro lavoro”.
L’Autorità Portuale e la Capitaneria dicono che ci stanno lavorando.
“Va dato atto sia al nuovo presidente dell’AdSP Di Blasio, sia all’ammiraglio Pellizzari, di impegnarsi per una soluzione accettabile, in piena sintonia tra le due istituzioni: il problema però è l’ordinanza del Governo centrale che non prevede deroghe. Un’ordinanza dal 1° agosto del 2020 che è ancora in vigore. E inoltre gli accosti nuovi non sono ancora pronti”.
I traffici commerciali vanno un po’ meglio dopo il picco negativo del 2020?
“Sono effettivamente in recupero, ma siamo sempre sotto i consuntivi del 2019. Occorre sbloccare con una legge ad hoc i dragaggi dei canali di accesso e della laguna; e regolamentare meglio anche il MOSE, ottimizzandone l’utilizzo che oggi blocca le entrate delle navi dalle 5 alle 7 ore a volta”.
Parliamo un momento di voi ormeggiatori: quanti siete oggi?
“Siamo 43 soci della cooperativa, ed abbiamo celebrato, se così si può dire in tempi tanto difficili, il nostro centenario il 18 agosto scorso. Non ci arrendiamo ma è dura, avendo il fatturato del nostro lavoro ridotto anche quest’anno quasi alla metà”.
A.F.
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