Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Blue District al lancio

Francesco Maresca

GENOVA – I porti, le città e le loro connessioni: o come si dice ormai con un inglesismo da tutti utilizzato, il loro waterfront. Che un tempo era fatto di bellissimi viali e palazzi di pregio, spesso testimonianze di traffici opulenti: ma oggi altrettanto spesso degradato per lo svettare delle gru, o i fumaioli dei traghetti. Ogni porto ha i suoi problemi: eppure ce n’uno comune, quello di ricercare una migliore vivibilità senza danneggiare il lavoro su piazzali e banchine. È possibile trovare soluzioni? Secondo l’assessore genovese Francesco Maresca non solo è possibile, ma ci si sta provando.

[hidepost]

Libro dei sogni assessore? Malgrado tutte le teorie, ogni città sembra voler rimanere una monade.

“Capisco che l’opinione corrente sia questa. E per certi periodi è stata anche un’opinione condivisibile. Oggi però le cose sono cambiate. Diciamo pure che sentiamo tutti il problema di rigenerare il rapporto tra porto e città: e la ricerca della “Blue Economy” alla fine ci sta dando una mano, aumentando i progetti con le start-up dedicate”.

Ma rimaniamo a livello di bei progetti e ottime start-up che però rimangono sulla carta?

“Tutt’altro, stiamo lavorando sul concreto. Qui a Genova abbiamo già aperto un Blue District: da nove mesi lavoriamo con una location che è un punto di riferimento costante per le start-up del settore ma anche per iniziative in collaborazione con l mondo universitario, gli enti di ricerca e lo stesso CNR. Il nostro obiettivo è farne un centro di eccellenza almeno nazionale sul tema della rigenerazione dei waterfront portuali”.

Non mancano anche in altre città portuali i progetti e le iniziative simili: ma non ci sembra che esista un coordinamento tra di loro e ciascuna realtà, ripetiamo, va per la sua strada.

“Il nostro impegno attuale è proprio di raccordarci con altre città portuali in un confronto che sia nazionale, e che porti a tutti i vantaggi di una progettualità condivisa. Abbiamo già contatti con Assoporti, stiamo cercandoli con Livorno, Trieste, Civitavecchia, Gioia Tauro ed altri ancora. Vorremmo avere punti operativi proprio nelle città con i porti, eventualmente con una azienda dedicata al tema. C’è molto lavoro da fare ma i risultati cui tendiamo saranno a vantaggio delle comunità, dei porti e dei singoli cittadini.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
24 Novembre 2021
Ultima modifica
25 Novembre 2021 - ora: 10:10

Potrebbe interessarti

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio