Le due grandi sfide del Salerno Container Terminal

Agostino Gallozzi

SALERNO – Davvero, siamo un Paese a due velocità: e anche se saremmo tentati di dire che quella ok è solo dei privati, bisogna riconoscere che non dipende tanto dalle formule, ma dagli uomini. E ovviamente – chiariamolo subito – dalle donne.

Un esempio da manuale ci viene dal Salerno Container Terminal del gruppo Gallozzi. Anzi, dal cavaliere del lavoro Agostino Gallozzi, presidente e ceo di quel vero e proprio sistema logistico modello di efficienza di cui il terminal fa parte. Parlare con lui, il presidente, è un doppio piacere: per gli argomenti, ma anche per lo spirito positivo con i quali si esprime. Un vero fiume in piena di idee, di propositi e di realizzazioni. Chapeau.

Presidente, i tempi sono difficili e sulla pioggia di finanziamenti pubblici del PNRR ci sono ancora molte incognite: però vediamo che il suo gruppo non aspetta la manna dal cielo…

“Ci siamo sempre impegnati direttamente, con le nostre forze e le nostre idee. Così anche sui temi che oggi sono al centro dell’attenzione mondiale, ovvero di rendere le attività della catena logistica “carbon free”. Posso dire con legittima soddisfazione che noi già due anni fa avevamo avviato un progetto per rendere le strutture del terminal davvero “green”, con una riduzione drastica delle emissioni dannose. Il tutto per tutelare il nostro ambiente di lavoro ma anche la città cui siamo vicini, in un impegno che è insieme ambientale e sociale”. Da imprenditore sono consapevole che attività come la nostra e città sono complementari: noi creiamo posti di lavoro e sviluppiamo l’economia, la città fornisce servizi ed è un importante serbatoio di lavoratori qualificati, oltre che di storia millenaria della quale siamo orgogliosi. Far sì che lo sviluppo di entrambe le realtà sia sostenibile è un impegno che sentiamo profondamente”.

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