Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

I fari dei porti: belli, ma servono ancora?

Non è la prima volta che qualcuno s’interroga sull’utilità e il costo dei fari marittimi. Questa volta ce lo chiede con una mail il portavoce di un gruppo di studenti di una scuola media superiore di Sassari, il giovane Gavino Sanna:

Nei giorni scorsi un nostro insegnante di storia ci ha parlato della nascita dei fari marittimi, che prendono il nome dal primo impianto a Pharos (da qui il nome).

Ci ha anche detto che oggi i fari marittimi hanno perduto ogni funzione di sicurezza, soppiantati dai GPS che grazie ai satelliti forniscono una guida molto più sicura ed accurata. Eppure alcuni marittimi nostri parenti difendono la funzione dei fari non tanto per le grandi navi quanto per la pesca e il diporto.

Chi ha ragione?

*

Per quello che possiamo giudicare, hanno ragione entrambe le tesi. La navigazione moderna ha strumenti assai più sofisticati e precisi della semplice luce di un faro: come ha citato lei, il Gps ormai è entrato nelle dotazioni anche dei pescherecci già piccoli, e dei gommoni anche solo costieri. Per questo motivo, e tenendo conto anche dei costi, parecchi fari sono stati di fatto privatizzati, diventando suggestivi alberghi o ristoranti. Quelli rimasti ormai sono totalmente automatizzati e non sono più gestiti, come accadeva fino a mezzo secolo fa, da un barista permanente, spesso alloggiato con l’intera famiglia in località deserte o addirittura su uno scoglio come a Capo Carbonara, proprio nella sua Sardegna. Esiste comunque la volontà di mantenere attivi i fari dei porti più importanti, sia per tradizione che per utilità pratica (tutti gli apparati elettronici possono andare in avaria).

Dureranno?

Noi crediamo (e speriamo) di sì.

Pubblicato il
16 Febbraio 2022

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio