Vita migliore con le politiche verdi?

LUSSEMBURGO – Forse andrà tutto rivisto alla luce degli ultimi avvenimenti legati ai costi delle materie prime e dei servizi: ma secondo la BEI tre quarti degli italiani ritengono che la transizione verde migliorerà la loro qualità di vita.

• Il 75% pensa che le politiche per il clima miglioreranno la propria qualità di vita; 

• Il 60% ritiene che le politiche verdi miglioreranno il proprio potere d’acquisto; 

• Il 75% afferma che la transizione verde sarà una fonte di crescita economica;

• Il 73% ritiene che le politiche di contrasto dei cambiamenti climatici creeranno più posti di lavoro di quanti ne elimineranno;

• Il 30% prevede che in futuro dovrà trasferirsi in un’altra regione o in un altro paese a causa dei cambiamenti climatici (questo dato sale al 52% tra i giovani di età compresa tra 20 e 29 anni);

• Il 34% teme di perdere il posto di lavoro perché quest’ultimo diventerà incompatibile con l’esigenza di mitigare i cambiamenti climatici (questo dato è pari al 56% tra i giovani di età compresa tra 20 e 29 anni).

Questi sono alcuni dei risultati dell’ultima pubblicazione dell’indagine della BEI sul clima 2021-2022, diffusa dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI). La BEI è il braccio finanziario dell’Unione Europea e uno dei maggiori finanziatori multilaterali mondiali di progetti in campo climatico.

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Le politiche volte a contrastare i cambiamenti climatici rappresentano una buona notizia per l’economia?

La maggioranza degli italiani pensa di sì: il 75% afferma che la transizione verde sarà una fonte di crescita economica (un dato superiore alla media dell’UE, che è pari al 56%).

Inoltre il 75% degli intervistati italiani ritiene che la propria qualità di vita migliorerà, con effetti positivi sulla qualità degli alimenti o della salute. Le politiche volte a contrastare l’emergenza climatica sono considerate una buona notizia anche per il mercato del lavoro: quasi tre quarti degli intervistati italiani (73%) ritengono che esse avranno un impatto netto positivo sui livelli occupazionali nel paese perché creeranno più posti di lavoro di quanti ne elimineranno.

Inoltre il 60% ritiene che le politiche verdi miglioreranno il proprio potere d’acquisto. Questo dato è superiore di 22 punti percentuali alla media dell’UE, pari al 38%.

Secondo gli italiani, le sfide relative ai cambiamenti climatici sono destinate a durare: sebbene oltre un terzo (37%) di loro ritenga che l’emergenza climatica sarà sotto controllo entro il 2050, il 61% degli intervistatati crede che essa continuerà a rappresentare una problematica seria alla metà del secolo.

Gli italiani temono che i cambiamenti climatici possano minacciare il luogo in cui vivono: rispondendo alla domanda sull’impatto a lungo termine della crisi climatica, quasi un terzo degli intervistati (30%) prevede di doversi trasferire in un’altra regione o in un altro paese a causa dei cambiamenti climatici. Questa preoccupazione è maggiore tra le persone di età compresa tra i 20 e i 29 anni: la metà di questi intervistati (52%) teme la possibilità di doversi trasferire a causa dei problemi climatici.

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Gli italiani sono consapevoli della necessità di modificare i propri stili di vita per contrastare i cambiamenti climatici. Secondo un terzo degli intervistati (31%), la maggior parte delle persone non possiederà più un’automobile tra 20 anni, mentre il 64% pensa che molti lavoreranno da remoto per contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici. Infine, quasi la metà (42%) degli intervistati pensa che la maggior parte delle persone adotterà una dieta vegetariana, mentre il 54% prevede che a ogni cittadino sarà assegnata una quota prestabilita di energia (un dato superiore di 6 punti percentuali alla media europea, pari al 48%).

Nel complesso gli europei sono divisi sulla possibilità che la transizione verde diventi una fonte di crescita economica. Oltre la metà degli intervistati (56%) ritiene che sarà così, in linea con la percezione degli americani e dei britannici (57%), mentre i cinesi sono più ottimisti (67%). Tuttavia, la maggioranza degli europei (61%) confida nel miglioramento della propria qualità di vita, con effetti positivi sulla qualità del cibo o della salute. Da questo punto di vista, gli europei sono più pessimisti dei cinesi (77%), degli americani (65%) e dei britannici (63%).

La vicepresidente della BEI, Gelsomina Vigliotti, ha affermato: «Gli italiani sono tra i più ottimisti in Europa per quanto riguarda gli effetti delle politiche di contrasto dell’emergenza climatica.”

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