Italia chiama Artico 2022

GENOVA – Il ghiaccio Artico continua a sciogliersi con sempre maggiore rapidità, e il cambiamento climatico porterà inevitabilmente profondi mutamenti nella regione polare. Ma non solo, visto che l’impatto climatico e ambientale ha e avrà sempre più forti riveerberi anche sul Mediterraneo.

Ma cosa succederà se si apriranno nuove rotte commerciali? Il porto di Genova e la portualità italiana nel suo complesso potrebbe subire notevoli ripercussioni negative nel futuro? La logistica italiana saprà far fronte a una potenziale rivoluzione? 

Per rispondere a questa e a molte altre domande, ieri martedì 5 è tornato a Genova “Italia chiama Artico”, il festival di Osservatorio Artico, primo portale italiano di informazione sul tema. In collaborazione con il Centro Studi AMIStaDeS, e con il supporto di Master International Logistics e MUST srl, la manifestazione ha impegnato una giornata intera di incontri e tavole rotonde con ospiti di alto livello, seguita online sulle pagine Facebook, LinkedIn e YouTube di Osservatorio Artico.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Genova Marco Bucci e del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, è stato Michael Mann (EU Special Envoy for Arctic Matters) a illustrare la nuova strategia artica dell’Unione Europea, varata nello scorso Ottobre. Il ministro Carmine Robustelli, inviato speciale dell’Italia per l’Artico, ha riferito la strategia italiana per l’Artico, dato che il nostro Paese è anche membro Osservatore dell’Arctic Council dal 2013.

La guerra in Ucraina ha portato a forti preoccupazioni nell’area, dove la Russia possiede oltre 24mila chilometri di coste artiche. Al largo delle quali dovrebbe passare la futura Northern Sea Route, la rotta marittima commerciale in grado di abbattere di oltre dieci giorni la navigazione Asia-Europa. Ma le incognite sono molte, e i costi ancora proibitivi. Le aziende però hanno già iniziato a studiare il tema, e sono molte le ipotesi in campo.

Marco Piredda, senior vice-president di Eni, ha riferito sui riflessi a livello energetico, mentre Sonia Sandei (head of electrification, Enel Group) ha illustrato le strategie dell’azienda per la transizione ecologica. Luca Sisto, direttore generale di Confitarma ha analizzato il dettaglio e le necessità delle compagnie di navigazione, che all’Artico guardano con un misto di preoccupazione e interesse. Mentre il contrammiraglio Nannini, direttore dell’Istituto Idrografico della Marina, ha riferito sulla missione italiana High North, che dal 2017 ogni anno naviga nell’Artico sulla nave Alliance.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

*