Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Coppa America, tutti in acqua

Nella foto: Luna Rossa.

BARCELLONA – La ⛵ Coppa America 2024 di Barcellona è ancora lontana – scrive in questi giorni Vela News Letter sul suo sito – ma ormai possiamo dire che i team sono entrati nel vivo della loro preparazione. Tutti quanti sono in acqua ad allenarsi. Luna Rossa e Ineos Britannia lo stanno facendo con i prototipi di 12 metri, Alinghi Red Bull Racing e American Magic con i vecchi AC 75, Team New Zealand con l’AC 40. 

Per la prima volta nella storia dell’America’s cup – continua il report –  lo spionaggio è stato legalizzato, un team di spie con operatori e fotografi è dislocato in ogni città dove fanno base i sindacati. Operatori e fotografi del team di spie possono fotografare gli allenamenti, e diffondere il materiale a tutti i team e ai media selezionati. Una grande rivoluzione rispetto al passato dove la segretezza era la parola d’ordine e avere qualche immagine scattata da lontanissimo era uno scoop.  

Luna Rossa è stata rallentata da un incidente avvenuto a terra qualche settimana fa, quando l’albero del prototipo in fase di armo è caduto sul piazzale del team.

Un inconveniente dovuto a un errore umano che è costato qualche settimana di stop al team italiano.

Questa settimana comunque Luna Rossa prototipo è tornata in acqua.

Il defender Emirates Team new Zealand ha fatto una scelta diversa: essendo il primo team a ricevere l’AC 40, il monotipo con cui si correranno la Youth e la Women America’s Cup, lo ha modificato e trasformato in barca test. Una soluzione prevista da regolamento, a patto che però poi per le regate ufficiali la barca venga riproposta in versione strettamente One Design. I kiwi hanno spinto al limite il 40’, tanto da incappare in una scuffia rovinosa con importanti danni alla prua. Gli AC 40 verranno infatti modificati in alcune strutture a prua e rinforzati.

Pubblicato il
10 Dicembre 2022

Potrebbe interessarti

Proposta dal Bureau Veritas Italia come strumento di garanzia

“Safe container”, una certificazione

Per ridurre i costi della sinistrosità, 6 miliardi di dollari all’anno, l’attestato di sicurezza - Ogni 5 anni i controlli sui Teu dry e ogni 2,5 anni, per quelli cisterna per merci pericolose

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio