La chimica e la sostenibilità

Massimo Cupello Castagna

RAVENNA – Si è da poco conclusa Cop27, per la verità con parecchie delusioni, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Focus principale dell’incontro – scrive CFS Europe – è stato l’urgenza di un’azione immediata in materia ambientale, consci del fatto che il delicato contesto geopolitico in Ucraina ha reso la situazione ancora più complessa. Il cambiamento climatico rappresenta la più importante sfida a livello globale e la riduzione delle emissioni di gas serra potrà essere ottenuta solo attraverso un impegno politico concreto a livello globale, supportato dall’innovazione tecnologica. 

In questo contesto, la chimica gioca un ruolo di primissimo piano nel promuovere sostenibilità.

Il suo impegno si esplicita non solo nello sviluppo di processi sempre meno impattanti sull’ambiente circostante, ma anche nel miglioramento della compatibilità ambientale dei suoi prodotti.

Negli ultimi anni, infatti, molti impianti chimici hanno convertito le proprie centrali termiche per la produzione di energia in modo da poter utilizzare combustibili gassosi (gas naturale), invece di combustibili liquidi (derivati del petrolio), riducendo le emissioni di CO2 in atmosfera.

Inoltre, l’industria chimica è stata pioniera nella realizzazione di impianti di cogenerazione (vapore ed energia elettrica), che sono molto più efficienti delle centrali tradizionali per la produzione di energia.

In Italia, la chimica rappresenta il sesto comparto industriale a livello nazionale e con i suoi 1⃣1⃣1⃣ mila addetti, le oltre 2⃣.8⃣0⃣0⃣ imprese e i 3⃣.3⃣0⃣0⃣ insediamenti attivi si posiziona al terzo posto nella classifica dei produttori a livello europeo.

👤 Massimo Cupello Castagna, amministratore delegato di CFS Europe, dichiara: 🗣 “Il nostro settore gioca un ruolo fondamentale nel percorso delineato dai 1⃣7⃣ Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2⃣0⃣3⃣0⃣ delle Nazioni Unite. La chimica sostenibile migliora l’efficienza con cui le risorse naturali vengono utilizzate tramite la progettazione, la fabbricazione e l’uso di prodotti e processi chimici efficienti, efficaci, sicuri e più rispettosi dell’ambiente, applicando principi di sostenibilità e circolarità a partire dalla fase di sviluppo di una nuova molecola, di un nuovo processo. Come da tempo sostiene il presidente di Federchimica Lamberti, la transizione ecologica è irrealizzabile senza la chimica, essendo materia prima per moltissime industrie. Per perseguire concretamente la transizione ecologica è il momento di fare chiarezza sul ruolo chiave di questo comparto, con le sue tante soluzioni tecnologiche per contrastare il cambiamento climatico e la scarsità delle risorse, senza sacrificare il benessere. 

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