ROMA – L’Economia del Mare vale quasi 1⃣5⃣0⃣ miliardi di euro in termini di valore aggiunto. L’importanza di questo settore, che consente all’Italia di occupare il terzo posto a livello europeo per ricchezza prodotta, dopo Spagna e Germania, è stata al centro degli Stati Generali delle Camere di Commercio sull’Economia del Mare a Roma – che avevamo annunciato di recente – ai quali hanno partecipato i ministri per la Protezione Civile e per le politiche del mare 👤 Nello Musumeci e delle Imprese e del Made in Italy 👤 Adolfo Urso.
L’iniziativa, organizzata da Unioncamere, Assonautica Italiana e Blue Forum, rappresenta un importante appuntamento che chiama a raccolta l’intero sistema camerale, con l’obiettivo di collegare sempre meglio le esigenze delle imprese e le politiche di sviluppo nazionali dell’Economia del Mare.
🗣 “L’Economia del Mare, soprattutto in un Paese come il nostro con oltre 7⃣.0⃣0⃣0⃣ km di coste, rappresenta un volano imprescindibile per la crescita economica”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “D’altronde nel settore operano oltre 2⃣2⃣0⃣.0⃣0⃣0⃣ aziende che danno lavoro a quasi un milione di occupati.
🗣 Ed è anche un’economia giovane. Infatti, nel settore ci sono oltre 2⃣1⃣ mila imprese capitanate da giovani, pari al 9⃣,4⃣% delle imprese blu, contro l’8⃣,9⃣% dell’intero tessuto imprenditoriale nazionale”.
In una fase di rilancio del settore marittimo in tutte le sue filiere, che ha trovato legittimazione nelle scelte del nuovo Governo, le Camere di Commercio – è stato ribadito – possono e devono continuare a svolgere il ruolo di riferimento del sistema imprenditoriale italiano dell’Economia del Mare, quali facilitatori e interlocutori privilegiati delle istituzioni nazionali.
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