Se è questa la civiltà…
LIVORNO – Una vecchia poesia recitava: “…S’ode a destra uno squillo di tromba/ a sinistra risponde uno squillo/ d’ambo i lati calpesto rimbomba/ dei cavalli e dei fanti il terren…”. Ricordi di scuola dei tempi che fu. Oggi il suolo in varie parti del nostro civilizzatissimo mondo rimbomba non più dei cavalli ma dai boati dei cannoni, dei missili, delle micidiali bombe. Frammentazione. Ci si scanna all’arma bianca anche alle soglie di casa, le convenzioni internazionali sul rispetto dei civili e dei prigionieri sono carta straccia, pietà l’è morta…
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Scusatemi, se potete, questo amaro memento dopo le feste di Pasqua: ma per una generazione come quella di noi vecchi che ha vissuto sulla pelle guerra e devastazioni, c’è davvero da chiedersi, come i due trogloditi della vignetta, se davvero è valsa la pena di arrivare a questa civiltà. I burattinai che tirano le fila di vita e di morte di chi va a spararsi l’un l’altro tirano i fili – come nell’immagine – non certo per motivi ideali. Questa pace che in realtà è guerra ovunque è quanto siamo capaci di lasciare ai nostri figli e nipoti?
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