L’Antitrust e il lavoro sulle banchine

ROMA – Ci risiamo con l’incertezza del diritto e il caos nella logistica. Questa volta è Uiltrasporti a sparare a palle incatenate contro Antitrust e il suo recente intervento sull’autoproduzione in banchina.

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“Consideriamo l’intervento richiesto dall’Antitrust al governo circa le limitazioni all’attività di autoproduzione nelle operazioni portuali di una gravità estrema”. Commentano così il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Marco Odone della Uiltrasporti la segnalazione inviata dall’Antitrust alla presidente del Consiglio e ai presidenti di Camera e Senato.  

“A tratto generale – proseguono Tarlazzi e Odone – nel nostro Paese regna il caos che non aiuta a sviluppare condizioni economiche e sociali adeguate perché ci troviamo costantemente nella condizione in cui il parlamento legifera, poi si chiede ai tribunali amministrativi di confermare o meno queste leggi e a questo si aggiungono le Autority che bypassano le competenze di entrambi invertendo anche con dubbie finalità come in questo caso la segnalazione dell’Antitrust per i porti”.

“L’Antitrust dovrebbe tutelare la sana concorrenza nel Paese, mentre invece la vediamo intervenire in un modo che alimenta dubbi rispetto alla genuinità delle considerazioni fatte.

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