Dal lettore Franco Tonelli, sempre attento alle nostre pagine, arriva questo lapidario (e sarcastico) commento al nostro articolo sulle prospettive di ritorno dell’interesse di Aponte con MSC alla compagnia italiana Ita Airways: un interesse sollecitato dal governo nazionale in nome dell’italianità perché Ita non diventi “preda” dei tedeschi di Lufthansa con una loro maggioranza azionaria. Scrive sul web Tonelli:
Aponte, italianità di che? Le sue aziende sono in Svizzera…
Tonelli ha ragione sulle aziende MSC, ma ciò non toglie che Gianluigi Aponte sia italiano, che il suo impegno con l’economia italiana continui ad essere fondamentale, che il personale delle sue numerose navi sia prevalentemente italiano e che MSC Logistics abbia investito e investe nei terminal portuali italiani (si veda Gioia Tauro, per fare solo un esempio).
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La sede svizzera della holding è ovviamente una scelta fiscale, ma non è certo una scelta unica nel campo delle grandi imprese nazionali. Basta citare la Fiat, oggi del gruppo Stellantis, che ha sede ad Amsterdam pur mantenendo parte importante della produzione (almeno per ora) in Italia. Stessi motivi: il carico fiscale italiano che massacra non solo i singoli contribuenti ma anche e specialmente le imprese, piccole e grandi. Finché non sarà risultano questo fondamentale problema, l’economia nazionale potrà far poco per crescere davvero.
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