LIVORNO – Succede anche questo: poche ore prima del decollo del drone sponsorizzato dall l’AdSP per inviare piccoli carichi urgenti alla Capraia, e ipotizzare la vigilanza sull’Arcipelago a salvaguardia dell’ambiente e della sicurezza, l’ENAC di Roma ha posto il veto. Così in Fortezza Vecchia, da dove il piccolo velivolo elettrico sarebbe dovuto decollare verso Capraia – dove lo aspettavano il sindaco e l’intero consiglio comunale – l’operazione si è ridotta a una dimostrazione della possibilità che sarebbe stata aperta, con dati tecnico la conferma di tutto il rispetto delle normative che era stato stabilito, e delll’interesse verso questi nuovi orizzonti, peraltro già ampiamente previsti in tutti i paesi più progrediti.
L’ENAC è l’ente nazionale preposto al controllo di tutto quello che vola, ai fini della sicurezza: dunque il suo “niet” è stato, con la comprensibile amarezza, totalmente rispettato.
Rinviata la traversata reale del drone della Scovavento di Livorno, in Fotezza Vecchia c’è stata comunque una esauriente dimostrazione del Sentinel II, ovvero dell’apparecchio con la partecipazione di tutti i tecnici e gli specialisti in dromotica che partendo da pezzi acquistati sul mercato internazionale, hanno assembrato il tutto, dotandolo di un cervello in grado di leggere le istruzioni pre-impartite.
Il rinvio del volo vero da Livorno a Capraia, dovuto a una serie di ulteriori documentazioni richieste da ENAC di Roma malgrado le autorizzazioni già ricevute, non ha inficiato l’interesse dlell’AdSP del Nord Tirreno, il cui segretario generale avvocato Matteo Paroli si è detto non solo sponsor dell’iniziativa, ma anche interessato ad estenderla. Citando le possibilità che il sistema offre di raggiungere in pochi minuti anche navi all’ancora in rada o a distanza, per consegnare o ricevere documenti, medicinali e piccoli pezzi di ricambio (fino a 7 kg). Ulteriori sviluppi sono previsti dalle prossime settimane quando arriverà forse anche un Sentinel III, ancora più performante. Già oggi il Sentine II è in grado di coprire una quartina di miglia almeno a velocità intorno ai 45/50 nodi, affrontando vento fino a 25 nodi e gestendosi autonomamente per gli atterraggi prefissati sul GPS di decisione.