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New Deal e freni

LIVORNO – Lo sappiamo tutti: il progresso corre, quasi sempre, più veloce della stessa nostra immaginazione. Una generazione fa – tanto per esser chiari, la mia – fantasticava sulle navi stellari, sui taxi-jet dai tetti dei grattacieli e sui robot-fattorini, sfreccianti anch’essi nei cieli delle città a cavallo di moto a reazione. Asimov, il grande scrittore di fantascienza, inventava le tre leggi della robotica, diventate un Mantra.

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Oggi la realtà sta raggiungendo le fantasie più spinte. La guerra – le guerre d’oggi, sempre più tragiche e senza regole – si combattono con i robot: droni capaci da soli di individuare i bersagli, in alcuni casi anche di difendersi, auto-programmati a infilare devastanti carichi esplosivi fino in fondo alle gallerie più difese. Per uccidere e farsi uccidere, il progresso è sempre all’avanguardia.

E se Einstein aveva preconizzato che la terza Guerra Mondiale – ci siamo, o quasi – sarebbe stata combattuta con micidiali armi di massa ma la quarta solo con bastoni e sassi, forse da quel fosco vaticinio l’uomo sta imparando a darsi dei limiti.

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Se il progresso vola per le armi, fortunatamente lo sta facendo anche per la pace. I ragazzi che oggi sfrecciano in città su bici e motorini per le consegne urgenti a breve raggio, domani mattina – si parla di fine 2024, secondo Amazon – saranno aiutati e in certi casi sostituiti da droni elettrici che recapiteranno pacchi e pacchetti a domicilio. Amazon è il marchio più noto a scala mondiale ma la realtà del delivery con i droni fa parte del nostro quotidiano anche con altre, sempre più numerose, piccole e medie start-up già avanzatissime. Il caso del Sentinel, il drone livornese che l’AdSP sponsorizza per il delivery urgente sulle sue isole ma anche sulle navi all’ancora in rada, ne è un significativo esempio.

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Il progresso vola, perché l’intelligenza della tecnologia è sempre in moto. Assai meno lo sono le normative, sia per una naturale isteresi dei codici – abbiamo ancora leggi del regno d’Italia – sia per una inconfessabile ma spesso prevalente autodifesa della burocrazia.

In questo caso le normative ENAC; che gli stessi vertici dell’Autorità annunciano di dover attualizzare, ma al momento frenano, complicano, ingarbugliano la strada al nuovo.

Anche se il nuovo, come in questi casi, ha tutte le caratteristiche del Green Deal – elettricità motrice, zero impatti ambientali anche acustici, autoproduzione da cadute incontrollate, alleggerimento dei traffici stradali, ecc – tanto conclamato da tutti. Sembrerebbe una nuova interpretazione del Verbo.

È più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago che la burocrazia rinunci a un suo potere anche obsoleto.

Tutte le imprese anche portuali che potrebbero utilizzare piccoli ed economici droni per consegnare plichi, ricambi leggeri, documenti originali, medicine urgenti ed altro anche alle navi in rada evitando costosi e lunghi raid di imbarcazioni o costosissimi interventi con elicotteri, il domani sarebbe già disponibile oggi.

Ma Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur (mentre a Roma si discute – scriveva con amarezza Tito Livio nelle Storie ricordando Annibale – Sagunto viene espugnata).

La storia c’insegna qualcosa? 

(A.F.)

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Pubblicato il
25 Ottobre 2023
Ultima modifica
27 Ottobre 2023 - ora: 10:31

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