E “Golar Tundra” rimanga dov’è

PIOMBINO – E finalmente l’ENI è uscita allo scoperto ed ha detto quello che tutte le persone ragionevoli si aspettavano: il rigassificatore “Golar Tundra”, che da mesi lavora tranquillamente in banchina nel porto piombinese, va lasciato dov’è, senza l’assurdo piano di trasferirlo al largo di Vado Ligure che costerebbe agli utenti noi italiani milioni e andrebbe a creare cento altri problemi. 

Riassumiamo brevemente: per piazzarlo in banchina a Piombino – una banchina, sia detto per inciso, che si è tentato di usare per molti traffici commerciali, ma che è di fatto castrata dalla mancanza di collegamenti veloci con il sistema logistico nazionale – sono state fatte promesse mirabolanti ai soliti comitati NIMBY: solo tre anni di permanenza (di fatto sono già diventati quattro…) facilitazioni sul costo del gas ai residenti della zona (in Basilicata il sistema funziona e la gente è soddisfatta perché le imprese estrattive fanno pagare meno gas e carburanti in loco), controlli ripetitivi sulle acque portuali e intorno. Il presidente della Regione Giani ultimamente sì è spinto anche a dire che la condotta di oltre 7 km creata da ENI per portare nel gas dalla nave alla rete potrà essere utilizzata – a nave trasferita – per creare in banchina una stazione che fornirebbe GNL alle navi.

Come se ci fossero navi con questo tipo di alimentazione interessate a uno scalo pur sempre non multipurpose come Piombino.

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