Una mostra su donne e lavoro

Nell’immagine: La matrioska della mostra.

MARINA DI CARRARA – Oggi sabato 2 dicembre, alle ore 17, verrà inaugurata presso la sede la AdSP di Marina di Carrara, in Viale Colombo 6, la mostra itinerante “Le donne e il lavoro. Riparare le ferite. Una resilienza forte come il kintsugi”. Nell’occasione sarà anche presentato il logo del CUG dell’AdSP del Mar Ligure Orientale, organizzatore dell’evento cui interverranno il presidente 👤 Mario Sommariva, il segretario generale 👤 Federica Montaresi e la presidente del CUG 👤 Francesca Fazio.

Il kintsugi è una tecnica di restauro giapponese – spiega la presentazione – che permette di recuperare e valorizzare un oggetto rotto utilizzando la foglia d’oro per saldarne i frammenti. Questa pratica, dal forte valore metaforico, è rappresentata dalla matrioska simbolo dell’evento e realizzato dalla giovane artista Ginevra Liguori, autrice anche del logo.

La mostra presenta opere degli artisti che fanno parte della Associazione The Spezziner (Gaetano Amato, Cristina Balsotti, Mauro Baraldi, Alberto Barli, Andrea Ciardi, Cristina Ferrarini, Italo Forfori, Olimpio Galimberti, Gloria Giuliano, Stefano Guercio, Ginevra Liguori, Lara Luxardi, Alessio Manfredi, Giovanni Medusei, Antonella Mezzani, Gianluca Motto, Paola Repiccioli, Danilo Sergiampietri, Maria Grazia Taddei, Gaia Tosti, Bruno Zoppi); delle scultrici Arianna Cordiviola, Stefanie Oberneder, Enrica Pizzicori; dei soci del Club Fotografico Apuano di Carrara.

Sabato, gli ex allievi della scuola Suzuki di Sarzana (Sofia Barbagallo, Elia Barattini, Margherita Calò, Martina Colliva, Nicolò Corsi, Gabriele De Rito, Francesco Papa, Lisa Pastine, Lara Peoni, Matilde Sammartano, Cathrine Sletner), con i loro maestri Maria Grazia Citterio, Marcello Marianetti ed Emanuele Paoletta, eseguiranno un concerto per chitarre.

Nel contesto lavorativo, la prima forma di violenza subita dalle donne è spesso la negazione della maternità e della possibilità di mettere su famiglia. La matrioska – sottolinea l’organizzazione della mostra – è simbolo di fecondità, e allo stesso tempo di crescita e sviluppo. Con le sue diverse dimensioni racchiuse l’una dentro l’altra, simboleggia la forte interconnessione delle generazioni e il ciclo eterno della vita. Le crepe della Matrioska, simbolo dell’evento, sono le sfide affrontate dalle donne nel mondo del lavoro, e la tecnica Kintsugi rappresenta la resilienza delle donne.

L’esposizione, con ingresso libero e gratuito al pubblico, si prefigge di introdurre un dialogo innovativo nel rapporto città-porto, per contribuire concretamente a scuotere la coscienza di ogni persona.

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