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Fruit Logistica, tre giorni “reefer”

Nella foto: Il tetto del Cold Village all’interporto Vespucci.

BERLINO – Tre giorni importanti per la logistica del freddo, in tempi di problematiche crescenti nel continente europeo per la produzione ortofrutticola e in genere per le coltivazioni (i trattori in rivolta sono l’aspetto più macroscopico): sono i tre giorni di Fruit Logistica che cominciano oggi a Berlino, fino a sabato 9, con la partecipazione dei più importanti hub della catena del freddo di tua Europa.

Significativo che quest’anno a Berlino ci siano anche importanti esposizioni dei paesi sudamericani ed asiatici, ai quali sempre delegata la produzione massiva di alcuni settori agricoli dopo le difficoltà che l’Europa sta creando ai propri agricoltori per le (velleitarie?) disposizioni in materia di “verdismo”. Sui traffici relativi ai prodotti alimentari la catena del freddo ormai diventata essenziale ed è predominante in quasi tutti i porti nazionali, con un crescendo esponenziale dove sono disponibili fonti di energia anche pulite, Tema altrettanto importante per la catena del freddo è la possibilità di stoccare e poi di spedire su appositi vettori refrigerati i contenitori reefer. In questo quadro sono molti i porti italiani che partecipano a Fruit Logistica con progetti e con realtà già operative.

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Il porto di Livorno è stato uno degli apripista nel proporsi come importatore di prodotti alimentari refrigerati. Quando ancora la prevalenza del trasporto era legata alle navi reefer – quelle cioè con apposite stive refrigerate – la Compagnia portuali attrezzò uno speciale complesso sul viale da Vinci, con sbocco sul canale interno del porto industriale, realizzando il primo vero hub del freddo su Livorno.

Un hub funzioniale, ma nato troppo tardi perché nel frattempo le navi frigo avevano lasciato posto ai contenitori reefer: molto più pratici, molto più modulari, molto più semplici ed economici nelle operazioni di carico, scarico e delivery. Un cambio di tecnologia che ha visto rapidamente attrezzarsi sia il TDT, ovvero il terminal Darsena Toscana, sia il dirimpettaio Lorenzini & C, sia infine – con un ritardo solo di recente recuperato – anche l’interporto Vespucci di Guasticce. Quest’ultimo a Fruit Logistica ha presentato un proprio stand (B-32 nella hall 6-2) dove evidenzia i 2 mila metri quadri dedicati alla merce surgelata, i 3 mila per la maturazione della frutta e i 5 mila per gli alimenti refrigerati.

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Il polo reefer del TDT è una realtà operativa completa e collaudata. L’AdSP livornese ne ha presentato a Berlino la sintesi: 12 celle frigo con temperature fino a -2°, un’area di distribuzione climatica, un centinaio di prese elettriche per collegare i contenitori refrigerati: con particolare attenzione anche al comparto wine&spirit nel quale opera anche il grande complesso della Gori all’interporto Vespucci. Il TDT – si legge nel documento esposto a Berlino – ha movimentato nel 2023 circa 6.500 reefer units per un totale di 130 mila pallet. Più di quanto fatto in tutto l’interporto che nelle sue strutture reefer ha movimentato 4.200 pezzi con 89 mila pallet (dato forniti a Berlino dall’AdSP).

Da sottolineare che il porto di Livorno è nelle direttrici delle TEN-T logistiche verso il nord Italia e il nord Europa, malgrado ci siano ancora i problemi legati agli allacciamenti ferroviari del Vespucci sia con le macchine (“scavalco”) sia con la rete ad alta capacità dorsale.

Pubblicato il
7 Febbraio 2024

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