Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

PCF in crisi, mancano addetti

GENOVA – La carenza di personale cui devono far fronte nel Nord Italia gli uffici dei PCF (posti di controllo Frontalieri) e dell’USMAF (uffici di sanità marittima e aerea e di frontiera), ambedue dipendenti dal Ministero della Salute, si sta facendo drammatica.

Si tratta – scrive Spediporto – per i non addetti ai lavori, di uffici che svolgono una funzione strategica per il Paese nei controlli, in particolare in importazione, poiché sono addetti al controllo su prodotti di rilevanza sanitaria come dispositivi medici, cosmetici e farmaci non autorizzati in Italia, importati da Paesi non appartenenti all’Unione Europea (gli USMAF) e su animali, prodotti di origine animale e mangimi di origine animale, oltre che partite di alimenti e mangimi di origine vegetale e di materiali e oggetti a contatto con alimenti (MOCA) – ad esempio posate e piatti.

Al grido di dolore lanciato da Spediporto nei giorni scorsi, per voce del direttore generale, 👤 Giampaolo Botta, si unisce anche Alsea. Ha dichiarato 👤 Andrea Cappa, segretario generale di Alsea: 🗣️ “Quanto sta avvenendo in Liguria sta penalizzando gli importatori italiani ed, in ultima analisi, i consumatori. I ritardi che si registrano ai porti di Genova e Vado rallentano le procedure e possono avere ripercussioni sui prodotti e sui loro costi.

🗣️ “Da oltre tre anni abbiamo un tavolo aperto – continua Botta – tramite Confetra e Fedespedi, con il Ministero della Salute che sta effettivamente producendo uno sforzo importante per trovare medici, veterinari e tecnici. La verità, però, è che, nonostante i concorsi e lo scorrimento delle graduatorie, pochi di quelli che hanno vinto il concorso poi accettano la proposta di lavoro del Ministero. Evidentemente – prosegue Andrea Cappa – questi posti non sono attrattivi o perché pagati in maniera insufficiente o per altre ragioni che non conosciamo. Le aziende milanesi e lombarde scontano grosse difficoltà poiché non si può dimenticare che oltre il 50% dell’import export delle merci della Lombardia passa dai porti liguri.”

Pubblicato il
10 Febbraio 2024
Ultima modifica
13 Febbraio 2024 - ora: 10:18

Potrebbe interessarti

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio