BARI – Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) – Direzione Generale Valutazioni Ambientali – ha pubblicato una determinazione direttoriale relativa ai lavori di potenziamento della sede logistica del Corpo Capitaneria di Porto e di realizzazione delle nuove banchine, in ampliamento del molo San Cataldo, nel porto di Bari, voluti e progettati dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) e sostenuti da Comune di Bari e Regione Puglia, decretando, sulla scorta dello studio di impatto ambientale prodotto, la non assoggettabilità delle opere alla procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale).
In questi giorni pertanto, con un provvedimento del presidente dell’AdSPMAM Ugo Patroni Griffi – dice una nota della stessa AdSP – potrà essere conclusa la Conferenza di Servizi indetta in forma semplificata e modalità asincrona, per l’acquisizione dei pareri propedeutici all’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica e per l’ottenimento dell’Autorizzazione Unica ZES, relativamente, appunto, alla realizzazione di banchine e di piazzali in ampliamento del Molo San Cataldo, in conformità alla pianificazione portuale vigente.
Il progetto prevede la costruzione di nuove opere di banchinamento, per una superficie complessiva di circa 33.000 mq, quale ampliamento del Molo San Cataldo, dove già sono presenti le infrastrutture al servizio della Guardia Costiera, compresa una fascia di ampliamento larga 20 metri necessaria per esigenze costruttive e d’uso e che sarà destinata all’AdSPMAM, per garantire, senza significativi aumenti di costo, ulteriore utilità e valore all’intervento e contestualmente consentire all’Ente di provvedere, con maggiore agio, economia e sicurezza, alle attività di manutenzione dell’intera opera.
L’imponente progetto è stato realizzato dall’Autorità di Sistema con lo scopo riqualificare funzionalmente un ambito portuale attualmente sottoutilizzato, con il duplice obiettivo di potenziare le infrastrutture asservite alla sede logistica di Bari del Corpo delle Capitanerie di Porto e, contemporaneamente, realizzare un bacino da destinare alla nautica da diporto.
L’opera che ha un quadro economico di oltre 34 milioni di euro è cofinanziata con fondi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e consentirà alla Capitaneria di Porto di avere la disponibilità di ormeggi adeguatamente infrastrutturati, in un’area ritenuta strategica per i rapporti con i Paesi transfrontalieri e per la tutela dell’Adriatico Meridionale.
Nello specifico, il progetto riguarda la realizzazione di banchine e piazzali al servizio della Guardia Costiera, collegati alla radice del Molo San Cataldo, in adiacenza e ampliamento delle aree già occupate dalla stessa Guardia Costiera. L’opera, inoltre, prevede un intervento di approfondimento dei fondali, fino alla quota di -7,00 metri rispetto al livello del mare, per un quantitativo complessivo di materiale dragato di 88.410 m3 .
Sul Molo San Cataldo verranno realizzati tre nuovi punti di ormeggio, per la lunghezza di circa 400 metri; mentre le superfici restanti saranno destinate sia alla Guardia Costiera e sia all’approdo turistico, nella Darsena di Ponente.
Infine, verrà realizzato un pontile idoneo all’ormeggio di due navi RO-PAX che potranno aprire il portellone di poppa sulla banchina 11.
A breve, l’Ente portuale pubblicherà la gara per la realizzazione dei lavori sulla base della formula dell’appalto integrato, affinchè l’opera possa essere realizzata entro la fine del 2025.
🗣️ “Il porto del futuro inizia a prendere forma e sostanza – commenta il presidente di AdSPMAM 👤 Ugo Patroni Griffi – un porto interconnesso con la città, ecosostenibile, sicuro e modernissimo. Stiamo trasformando lo scalo in un hub polifunzionale e nevralgico che rivestirà un ruolo primario nel Bacino del Mediterraneo. Abbiamo effettuato un lavoro gigantesco per rispettare tutti i tempi e giovare di finanziamenti che così ben sfruttati genereranno plurime economie a vantaggio del porto, della città e della regione”.