Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

“Chi siamo noi portuali”

LIVORNO – Va in scena il prossimo giovedì 18 aprile alle 21.15 lo spettacolo firmato da Gabriele Benucci e Fabrizio Brandi – che sarà anche interprete – dedicato alla storia della Compagnia Lavoratori Portuali di Livorno nel suo rapporto con la città. Lo spettacolo è presentato dall’Associazione Culturale Achab col contributo del Comune di Livorno – Assessorato al Porto, della Compagnia Portuale di Livorno e della Compagnia Impresa Lavoratori Portuali.

La location per lo spettacolo non poteva essere che il Cinema Teatro Quattro Mori, nel cuore stesso del Palazzo dei Portuali. In scena con Brandi anche il Maestro Massimo Signorini con la sua fisarmonica.

* * *

L’assessore al porto Barbara Bonciani: ha commentato “Livorno è città nata dal mare, principale porto del Granducato di Toscana nel XVII sec, tra i porti più trafficati del Mediterraneo. La storia e il destino della città sono legati da sempre alla presenza del porto che ne caratterizza le origini e lo sviluppo e che ancora oggi permea la forma mentis di chi la abita. Questo spettacolo è un viaggio emozionale nella memoria storica della città’ porto di Livorno. Mediante la ricostruzione delle vicende che vanno dalla costruzione della Compagnia portuale di Livorno fino alle trasformazioni successive ai decreti Prandini del 1989 che cambiano radicalmente la storia della portualità italiana e livornese si comprendono i motivi dello stretto legame tra il porto e la sua città e il ruolo economico, ma anche sociale e culturale svolto dalla Compagnia Portuale di Livorno.”

Per il presidente della Compagnia Portuale di Livorno Enzo Raugei: “L’iniziativa del 18 Aprile ai 4 Mori organizzata dall’Associazione Achab sulla storia della Compagnia Lavoratori Portuali e la città ci ha emotivamente coinvolti ed abbiamo accolto molto positivamente la finalità di far conoscere alle nuove generazioni cosa ha significato la Compagnia per il porto e più in generale per la città. Nel suo percorso evolutivo la Compagnia è divenuta sempre di più punto di riferimento per la città, marcando un forte legame con il territorio e le Istituzioni. Ha puntato a fare del Palazzo del Portuale un luogo di cultura con l’apertura della biblioteca e delle attività del cinema 4 Mori. Forti sono stati gli interventi in ambito sociale e solidaristico, non solo con la città ma anche in ambito nazionale. La Compagnia oggi, con il superamento della riserva, non ha più la centralità del lavoro in porto, ma ha sviluppato un forte profilo imprenditoriale attraverso la partecipazione all’impresa terminalista CILP, oggi seconda impresa portuale per fatturato e personale,  e alla controllata Livorno Reefer, unica azienda portuale che tratta stoccaggio di frutta esotica a temperatura controllata. Continuiamo quindi a mantenere un ruolo di riferimento per il lavoro e lo sviluppo delle attività portuali, frutto della nostra storia e di quello che per decenni abbiamo significato.”

* * *

Il progetto teatrale guarda alla valorizzazione di una memoria storica fondamentale per Livorno: quella delle vicende, strettamente intrecciate con lo sviluppo della città, della Compagnia Lavoratori Portuali (CLP), dalla sua nascita fino alle trasformazioni successivi ai “decreti Prandini” del 1989 e alla nascita della CPL e della CILP.

Pubblicato il
10 Aprile 2024
Ultima modifica
12 Aprile 2024 - ora: 14:17

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio