Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Ferrovie cargo italiane in regresso

ROMA –

🗣️ Fino al completamento dei lavori è quindi necessario istituire un fondo complementare per consentire agli operatori del trasporto ferroviario merci di traguardare la fine lavori del 2026 perché questa situazione provoca un’inevitabile perdita di competitività del trasporto ferroviario rispetto ad altre modalità di trasporto, pari al 3,2% rispetto all’anno precedente, destinata ad aumentare quest’anno e nel 2025”.

Questo l’appello lanciato da 👤 Clemente Carta, presidente Fermerci, nel corso della presentazione, presso la Sala Capitolare del Senato, del secondo rapporto annuale di Fermerci sullo stato del trasporto ferroviario merci in Italia. 

Dal rapporto emerge che dopo la crisi economica e il conseguente crollo dei volumi di traffico nel 2008, il trasporto ferroviario delle merci in Italia ha manifestato una ripresa a partire dal 2010, con una parziale tenuta anche di fronte al Covid-19. Nell’ultimo triennio, tuttavia, sono stati registrati ulteriori segnali di regressione accentuati nel corso del 2023, con prospettive preoccupanti per il 2024. 🗣️ “I nuovi scenari geopolitici ed in particolate le interruzioni ferroviarie che impattano soprattutto il trasporto ferroviario merci – ha spiegato Carta – mettono a rischio la tenuta del comparto ferroviario merci e complicano anche il raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati per il 2030, il nostro settore è nel pieno di una transizione infrastrutturale e per fronteggiare le nuove sfide chiediamo una strategia forte e coerente“.

A livello europeo, l’Italia detiene la quarta rete ferroviaria più estesa, posizionandosi dietro a Germania, Francia e Polonia. La rete italiana, infatti, si compone di quasi 17.000 km di linee ferroviarie di proprietà statale, gestite da Rete Ferroviaria Italiana, e di 3.000 km di linee secondarie, di proprietà regionale e gestite da diverse società sia pubbliche che private. 

🗣️ “Tuttavia – ha aggiunto il presidente di Fermerci – solo il 73% è elettrificato e solamente il 46% è a doppio binario, senza considerare poi che la rete nazionale è molto vulnerabile in quanto esposta ai danneggiamenti causati da frane ed eventi alluvionali che sempre più frequentemente si abbattono sul nostro territorio”.

Pubblicato il
13 Aprile 2024
Ultima modifica
16 Aprile 2024 - ora: 12:01

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio