LIVORNO – Devo ammettere che l’iniziativa di Mario Sommariva, proporre di far sistema tra i sistemi portuali più competitivi del nord Tirreno, è tra le più suggestive in tempi di sogni, compresi quelli sulla pace universale.
Ma come questi sogni, temo che Mario si sia fatto guidare dal cuore invece che dal realismo.
Ovvio che tutti applaudono, sia a La Spezia che negli altri porti cui ha presentato il ramoscello d’olivo: salvo poi – temo – continuare a scannarsi, cercando di rubarsi traffici e finanziamenti pubblici e privati.
Cavour aveva detto: fatta l’Italia, bisognerà fare gli italiani.
E sotto molti aspetti, l’auspicio vale ancora.
Mario è anche tra i presidenti di AdSP che più crede in Assoporti: o che più ci spera, non so bene. Eppure Assoporti e il suo bravo presidente, malgrado gli sforzi ufficiali e ufficiosi, non riescono che a mettere insieme i sistemi che per quanto è poco più di platonico, convegni e giuramenti di fedeltà.
Fedeltà che è simile alla fede degli amanti secondo Ovidio: “Come l’araba fenice/ che ci sia ciascun lo dice/ dove sia nessun lo sà”.
Riusciranno i nostri eroi nell’impresa?
E poi, piccola postilla: da Carrara in giù, cavoli loro?
(A.F.)