Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

L’Istat conferma i picchi di caldo

ROMA – L’ultimo rapporto dell’Istat sul benessere equo e sostenibile in Italia ha messo nuovamente in luce quanto il cambiamento climatico stia incidendo sulle nostre vite. Ha infatti evidenziato un aumento significativo dei fenomeni estremi nel corso del 2023.

Si sono registrati l’anno scorso ben 42 giorni di caldo intenso con un aumento di 36 giorni rispetto al periodo di riferimento 1981-2010, oltre a un prolungamento degli episodi di siccità, con una media di 5,5 giorni consecutivi senza pioggia. Si conferma anche una tendenza ad un incremento generalizzato delle temperature media, massima e minima in tutto il Paese. 

Non siamo, sia chiaro, all’emergenza: e in altri periodi dei decenni passati ci furono picchi simili. Ma i dati confermano che siamo in era di riscaldamento, che provoca anche i fenomeni già noti non solo in Europa.

Il rapporto Istat è corredato da svariati grafici. Ne riportiamo quelli più significativi.

Pubblicato il
8 Maggio 2024

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio