Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Politiche del Mare, avanti?

ROMA – Prendiamola come una buona notizia, quella del nuovo Dipartimento per le Politiche del Mare; anche se non sono le targhette sulle porte dei ministeri a risolvere i problemi. Però, se non altro, è il riconoscimento che per il mare, la logistica del mare la valorizzazione dell’economia del mare occorre una regia unificata. Che poi, come scrivono a Genova, alla base ci sia lo scontro partitico nella maggioranza, con lo “scippo” ai danni del ministero di Salvini di prerogative passate al ministro Musumeci “còccolo” della Meloni, fa parte delle interpretazioni e del pensar male. Che come diceva Andreotti, “è far peccato, ma spesso c’azzecca”.

Tornando ai fatti, sull’ultima Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto legge 15 maggio n.63 che tra l’altro certifica la nascita del Dipartimento per le Politiche del Mare ed elenca una serie di misure urgenti anche a sostegno della pesca marittima, dell’acquacoltura e di alcuni comparti dell’agricoltura (?).

Il Dipartimento, istituito presso il ministero della Protezione Civile e Politiche del Mare, sarà strutturato con due uffici dirigenziali di livello generale e quattro uffici di livello dirigenziale non generale e avranno a disposizione una ventina fra funzionari e impiegati. Viene recepita la direttiva predisposta dal CIPOM (Comitato interministeriale per le politiche del mare).

[hidepost]

La direttiva indicava le procedure di coordinamento che le diverse amministrazioni dello Stato sono tenute a seguire per dar seguito alle 16 linee direttrici del Piano stesso, tra le quali figurano i porti. Ciascun ministero deve comunicare preventivamente al CIPOM gli obiettivi che intende perseguire nelle materie interessate dalle linee direttrici e a comunicare preventivamente allo stesso Comitato gli schemi di disegni di legge da sottoporre al Consiglio dei ministri, nelle materie interessate dalle linee direttrici del Piano, al fine dell’espressione, da parte dello stesso, di un parere non vincolante.

Chiaro che il CIPOM, fino ad oggi abbastanza defilato, assume un compito molto importante: quasi un super-controllore di tutto quello che riguarda le Politiche del Mare del governo.

Adesso l’organigramma c’è, la nuova targhetta su una porta anche: vedremo gli uomini e che cosa sapranno fare. 

(A.F.)

[/hidepost]

Pubblicato il
22 Maggio 2024
Ultima modifica
23 Maggio 2024 - ora: 09:19

Potrebbe interessarti

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio