Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Livorno, boom di crociere e traghetti

LIVORNO – In città si chiedono, ora che le celebrazioni e i tagli dei nastri sono finiti insieme alla campagna elettorale, che cosa sarebbe stato il flusso delle crociere e dei traghetti se ci fosse stata, come previsto ormai da anni e da anni invece “congelato”, il grande terminal crociere proposto dalla Porto 2000 dei gruppi Onorato/MSC con la gara vinta grazie a un impegno per cento milioni di euro.

Oggi il porto appare saturo di navi passeggeri: e se i traghetti ancora se la cavano con la Sgarallino e il Mediceo, infilandosi quando possono anche su qualche banchina fortunosamente disponibile in darsena, per le navi da crociera è tutti i giorni un risiko.

L’alto fondale, che era (e dovrebbe rimanere) la banchina principe per il cargo e i contenitori, è sempre più contesa. C’è il polmone in mezzo al polverone e le sterpaglie della banchina 75, ma non certo un approdo prestigioso.

[hidepost]

Per le crociere l’altra alternativa è il molo Italia, anch’esso in perenne competizione con i traffici cargo, tra cui quelli preziosi della cellulosa: ma tutt’altro che ideale per i croceristi, ai quali alcune delle compagnie chiedono anche un ticket per il pullman che li porta in centro città. Manca dunque un grande e attrezzato terminal che possa offrire a tutti gli arrivi, in modo concentrato, servizi e supporto.

Mentre altrove fioriscono i terminal passeggeri, veri e propri centri di accoglienza spesso con tanto di banda musicale e facilities, da noi ancora ci si arrabatta.

Buona volontà tanta, ma per molti turisti, sorpresi e frastornati, non basta.

Meglio va per quelli che vogliono andare nelle città interne della Toscana, ma anche per loro in molti casi il centro d’imbarco dai pullman è in via Pieroni, lontano dal porto.

Chi rimane in città ha almeno il vantaggio di avere buone guide plurilingue – spesso studentesse e studenti universitari – che suppliscono con la preparazione e anche la cordialità.

E del resto, come scriveva Indro Montanelli in “Maledetti toscani”, Livorno non è forse la Napoli di questa regione?

(A.F.)

[/hidepost]

Pubblicato il
15 Giugno 2024
Ultima modifica
18 Giugno 2024 - ora: 12:27

Potrebbe interessarti

Proposta dal Bureau Veritas Italia come strumento di garanzia

“Safe container”, una certificazione

Per ridurre i costi della sinistrosità, 6 miliardi di dollari all’anno, l’attestato di sicurezza - Ogni 5 anni i controlli sui Teu dry e ogni 2,5 anni, per quelli cisterna per merci pericolose

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora