LIVORNO – Il settore portuale è ancora fortemente caratterizzato da una forza lavoro prevalentemente maschile. Le donne, in questo contesto lavorativo sono poco presenti. Secondo un’indagine di UNCTAD sulla valutazione delle prestazioni portuali, il tasso di occupazione delle donne nei porti, a livello globale, si attesta al 18%, mentre la loro partecipazione alle operazioni e ai servizi portuali è ancora più bassa, pari al 16%. Nei nuovi scenari, dove la forza fisica non conta e contano invece molte altre doti, i porti sono diventati pienamente accessibili alle donne. La transizione digitale dei porti richiede e richiederà sempre più nuovi profili professionali e lavoratori qualificati, in settori come la gestione ambientale, la digitalizzazione e la logistica sostenibile; settori con grande opportunità anche per le donne.
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Nell’edizione N. 47 – 2024 di “PORTUS Magazine” (RETE Editore, Venezia), la sezione report è dedicata al tema “Le donne nei porti” e raccoglie diversi articoli che evidenziano il ruolo svolto dalle donne nel settore portuale e l’importanza di perseguire una maggiore inclusione delle stesse nel settore marittimo-portuale. Il report si apre con l’introduzione di Barbara Bonciani, vicepresidente RETE-Italia e ideatrice del Progetto “Le donne nel settore portuale e marittimo, perché no?” presso il Comune di Livorno. La sezione tematica riporta l’intervista a Teòfila Martìnez Saiz, presidente di RETE e presidente dell’Autorità Portuale della Baia di Cadice.
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La prima sezione del REPORT è dedicata all’esperienza europea, con i contributi di: Isabelle Ryckbost – segretaria generale dell’European Sea Ports Organization (ESPO); Lamia Kerdjoudj – segretaria generale della Federation of European Private Port Companies and Terminals (FEPORT); Berardina Tommasi – Ufficio Politiche della Sezione Portualo della European Transport Workers’ Federation (ETF); Luciano Guerrieri – presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, in Italia; Manuela Indaco – spedizioniera doganale specializzata nella Logistica Internazionale, in Italia; Emma Cobos – direttore dell’Innovazione e della Strategia Aziendale presso il Porto di Barcellona, in Spagna; Loli Dolz – giornalista e direttrice di Darío del Puerto Publicaciones a Valencia, in Spagna; Mina Akhavan – Marie Sklodowska-Curie research Fellow presso la TU Delft, nei Paesi Bassi.
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La seconda parte del REPORT è dedicata all’esperienza dell’America Latina, con articoli di: Mirima Sara Repetto (WISTA Perú); Mariela Gutarra Ramos et al. (APN – Autorità Portuale Nazionale, Lima Perú); Lilian Irlanda Astudillo et all. (Lavori Portuali, Ministero dei Lavori Pubblici, Cile), e Maria Cristina Gontijo Peres Valdez Silva (Università Santa Cecília – UNISANTA e Centro di Eccellenza Santos Port – CENEP Brasile).
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“In qualità di coordinatrice di questo REPORT – scrive Barbara Bonciani – voglio ringraziare tutti gli autori e le autrici che hanno offerto il loro contributo su di un tema così importante: la presenza delle donne nei porti. Credo che questo REPORT rappresenti uno sforzo significativo al fine di far conoscere meglio il lavoro che le donne svolgono nei porti.”
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