GOLFO DI GUINEA – Per una volta, ai pirati che con un barchino veloce stavano tentando di attaccare un mercantile al largo, è finita in un disastro: probabilmente avevano cariche di esplosivo o taniche di benzina di riserva perché, colpiti da una raffica di fucili automatici delle forze di sicurezza della nave, sono saltati in aria e nessuno è sopravvissuto.
Non è stata riferita la nazionalità della nave attaccata, ma dagli elmetti dei difensori e alle armi (vedi la prima foto) si evince che non fosse un’unità italiana, quasi certamente europea. La seconda foto, presa dalla plancia comando della nave, testimonia l’esplosione del barchino degli assalitori, già arrivato sottofondo.
Debellata o comunque molto ridotta la pirateria sulla costa nord-orientale dell’Africa con la cresciuta presenza delle navi militari anti-houthi, continua invece a imperversare quella nel golfo della Guinea, anche perchè le navi passano a brevi distanza dalle coste: che per la presenza di molti nascondigli adatti a piccole barche veloci si prestano a operazioni tipo mordi-e-fuggi. L’Italia mantiene, insieme ad altre marine europee, navi militari di pattugli in zona che hanno spesso fatto fallire attacchi. Ma il mare è grande.