Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Portaerei Cavour nelle acque del Giappone

ROMA – Il Vespucci a Tokyo e ad Osaka non è l’unica nave militare italiana in estremo oriente. Nel pudibondo silenzio dei grandi media, le più potenti e recenti unità della nostra marina sono in questi giorni in acque giapponesi nell’ambito di una “campagna di proiezione operativa nell’Indo-Pacifico con compiti di Naval Diplomacy e anche promozione dell’industria navale italiana. Fincantieri e Leonardo sono tra le aziende italiane più impegnate nello sviluppo e anche nell’export militare.

Nelle acque giapponesi stazionano in questi giorni il gruppo portaerei, con il “Cavour” – la nostra più grande portaerei dotata anche dei supercaccia F’35 – e la fregata “Alpino” di scorta; il pattugliatore “Montecuccoli” è in sosta a Okinawa, anch’esso con funzioni “strike” e il nostro ministro della difesa Crosetto, all’inaugurazione del villaggio Italia di Tokyo ha ribadito che le nostre navi sono “a salvaguardia degli interessi Italiani in un’area marittima strategica per il nostro export”.

[hidepost]

Presente in Giappone in questi giorni anche il sottosegretario di Stato alla Difesa Matteo Perego di Cremnago, con compiti di relazioni con le industrie giapponesi del settore militare.

Nessuno lo dice chiaramente, ma la presenza delle navi militari italiane in Giappone sembra coincidere con il rafforzamento del dispositivo aereo-navale dell’occidente nell’area, a fronte delle crescenti minacce cinesi su Taiwan. Un ennesimo “punto caldo” sul globo, se non bastassero l’Ukraina, il Medio Oriente e il nord Africa orientale.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
4 Settembre 2024

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio