Containers, crescono i porti non italiani

ROMA – Dopo anni di stabilità – si legge nell’Outlook diramato da Fedespedi – il traffico container globale, al netto delle attività di trasbordo e feeder, è stimato per il 2024 in 180 milioni di Teu, con una crescita superiore del 5% rispetto al 2023. Non è un gran progresso perché nel primo semestre del 2024 il traffico container nei principali porti italiani si è ridotto dello 0,6%, attestandosi a circa 3,7 milioni di Teu. Ragione di tale performance un primo trimestre negativo (-3,2%) a causa delle difficoltà conseguenti alla nota crisi di Suez, cui si è aggiunto il momento non favorevole del commercio estero italiano. 

Ad aggravare la situazione, nello stesso periodo, i porti non italiani censiti del Mediterraneo hanno, invece, movimentato complessivamente 20,9 milioni di Teu, con un incremento dell’7,9% rispetto allo stesso periodo del 2023 (in forte crescita il porto Barcellona (+24,2%) e Tanger Med (+18%). I porti del North Range sono cresciuti del 4,2%, invertendo gli andamenti negativi dei periodi precedenti.

Anche con riferimento alla qualità dei servizi marittimi, si registra un peggioramento nel primo semestre del 2024, sia in termini di percentuale delle navi arrivate in orario, sia dei giorni medi di ritardo, rispetto al 2023, soprattutto nella prima parte dell’anno, come conseguenza della situazione di Suez e le possibili cause di ritardo, che comporta il passaggio dal Capo di Buona Speranza. Nel 2024 le navi arrivate in orario sono il 53% circa, contro il 62% del 2023 (ritardo medio nel 2024 di 5,3 giorni, contro i 4,8 dell’anno scorso). 

L’Outlook contiene, inoltre, un approfondimento dedicato al quadro delle nuove alleanze tra le grandi compagnie di navigazione che andranno a riconfigurare gli assetti competitivi consolidati in questi ultimi anni.  

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