Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Turismo nautico, il ministro s’impegna

Daniela Santanchè

ROMA – “C’è un gap che dobbiamo colmare. Possiamo veramente sviluppare molto di più il turismo nautico e bisogna fare più porti. Sviluppare i servizi da terra, e, anche, la formazione del personale che ci lavora. Dobbiamo guardare con speranza al futuro sapendo che abbiamo ancora tanto da fare. In questa Nazione c’è ancora tanto da fare per sviluppare il turismo nautico e il turismo in generale”. Queste parole del ministro Daniela Garnero Santanchè, in visita al Salone Nautico Internazionale di Roma – accolta dal presidente di Afina, Gennaro Amato – dovrebbero far sperare soprattutto dopo l’analisi dell’economista Gianni Lepre che ha evidenziato un mancato indotto economico dettato da una carenza di servizi in favore del turismo nautico da diporto: un mancato introito di circa 500 milioni all’anno a causa di assenza di servizi.

“Ormai sui grandi yachts siamo leader nel mondo. L’Italia è assolutamente un’eccellenza per le grandi unità – ha affermato Daniela Santanchè –. Ma io credo che ci sia un segmento, quello delle barche tra i 5 e 12 metri, per il quale noi, come ministero, siamo molto attenti e faremo tutto quello che è possibile. Bisogna lavorare anche per la nautica di questo segmento”.

Sono parole che fanno ben sperare in iniziative concrete specie per i natanti, ovvero le barchette da famiglie, che oggi sono in crisi per i costi anche dei servizi. Il ministro intanto ha anche ricordato i passi già compiuti dal suo dicastero in favore dei porti di competenza, con lo stanziamento di 5 milioni di euro per la realizzazione della fibra wi-fi e l’importante legge approvata dal governo per il turismo subacqueo per fare conoscere quello che c’è sotto i nostri abissi che – come ha dichiarato – “è un patrimonio pazzesco”. 

Pubblicato il
18 Dicembre 2024

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio