Logistica auto, fra Europa e Cina prove tecniche di alleanza
Il prof. Sandkamp: vi spiego perché i dazi Usa non ci sconvolgeranno
BRUXELLES. C’è un calo nell’utilizzo degli impianti da parte delle case costruttrici un po’ in tutto il mondo con una perdita di produzione nell’ordine dei «cinque milioni di veicoli»: è Justin Cox, dirigente di GlobalData, a quantificare la netta flessione alla quale i fornitori di servizi logistici si sono dovuti adattare. E non basta: si registra anche uno spostamento della produzione verso i mercati locali. Dunque, visto con gli occhi degli operatori che si occupano di trasportare le auto dalle fabbriche agli acquirenti: meno auto prodotte e spostamenti meno lunghi. Di più: c’è da fare i conti anche con la guerra dei dazi e dalla diminuzione dell’export, oltre alla complessa transizione verde decisa dall’Unione Europea. Ma nell’assemblea-congresso di Cascais (Portogallo) l’associazione di categoria Ecg ce la mette tutta per riuscire a mandare un segnale, una reazione.

Wolfgang Göbel, Presidente dI Ecg, all’assemblea generale e congresso di primavera in agenda a Cascais (Portogallo)
il fronte delle imprese europee operanti nella logistica auto che riunisce rappresentanti dei fornitori di servizi logistici, dei produttori di automobili e dei fornitori del settore, dunque, non ci sta ad alzare bandiera bianca: già il livello della partecipazione è stato un indicatore, visto che erano presenti oltre 300 delegati. Non solo: i numeri delle adesioni a Ecg sono in crescita e ora l’associazione rappresenta gli interessi di oltre 200 aziende associate («più del 90%» del settore della logistica auto in Europa»).
Ma in che modo reagire? «Non dobbiamo rimanere intrappolati nel pensiero europeo. Le sfide del nostro settore sono globali, e altrettanto devono essere le nostre risposte», queste le parole di Wolfgang Göbel, presidente di Ecg. Cioè, non limitarsi al perimetro europeo ma guardare oltre: «L’Ecg – dice – si sta posizionando come forza trainante per una collaborazione connessa tra continenti».
A tal riguardo, va detto che «un passaggio chiave in questo senso è rappresentato dall’accordo di cooperazione strategica firmato ad aprile con Cala, l’associazione cinese che lavora nella logistica automobilistica». Scopo: «promuovere l’efficienza, la qualità, e le linee guida all’interno del settore», dicono dal quartier generale di Ecg.
C’è dell’altro, soprattutto se si ascolta lo studioso Alexander Sandkamp (Istituto di Kiel per l’Economia Mondiale), uno dei principali relatori all’evento: l’impatto dei dazi statunitensi sulla produzione in Europa non è così significativo come ci si potrebbe aspettare. Resta all’interno del continente «più del 60%» dell’export dei Paesi dell’Unione europea: «Gli Stati Uniti rappresentano solo l’8%, – sostiene Sandkamp – perciò l’Unione europea dovrebbe rafforzare ulteriormente il suo mercato interno riducendone le barriere commerciali, in particolare per quanto riguarda i servizi, garantendo una qualità elevata costante delle sue infrastrutture di trasporto e monitorando nuove leggi, come la “Csddd” (Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità): questa ha un potenziale di smorzamento degli scambi». È guardando a questi aspetti che si «contribuisce a ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti».
Negli interventi all’assemblea-congresso è emerso anche un altro orientamento per aumentare l’efficienza delle aziende del settore della logistica dei veicoli finiti: occhi puntati sulla digitalizzazione e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Quest’ultimo aspetto è stato messo in evidenza dai nuovi “alumni” della Ecg Academy che hanno messo in evidenza come possa essere utilizzata nella logistica dei veicoli finiti per le strategie di riduzione dei costi e incremento dell’efficienza. A ciò si aggiunga il “calcolatore dei costi verdi” (Gcc): risulta di aiuto alle aziende del settore logistica auto nel «gestire le complessità dei cambiamenti dei fattori di costo durante l’investimento», è stato rilevato. La condivisione dei dati in un calcolatore affidabile faciliterà la determinazione del modello di prezzo più adatto e renderà trasparente il passaggio da costo a risparmio.
Il presidente Göbel, al tirar delle somme, rileva che, «nonostante le incertezze del mercato», dall’assemblea è uscita una rotta: noi, settore della logistica dei veicoli finiti, stiamo tracciando «la strada per la trasformazione digitale, la trasparenza delle emissioni di Co2 e una maggiore cooperazione globale».
L’assemblea generale ha visto anche l’elezione di due nuovi membri del consiglio di amministrazione di Ecg: Ceren Eker (Ant Lojistik) e Artur Allende (Noatum Automotive); gli altri membri del consiglio sono stati tutti rieletti. Xavier Vázquez, che ne ha fatto parte dal 2019, non si è candidato per la rielezione.