Ditte artigiane, la crescita zero è già un (mezzo) successo
Livorno, la curiosa evoluzione di quest'arcipelago di piccole imprese: cosa c'è dietro

La “fotografia” della situazione: il numero delle imprese artigiane provincia per provincia secondo il dossier del Centro studi della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno
LIVORNO. La crescita zero non è esattamente un indicatore di buona salute. Ma talvolta è già qualcosa, perlomeno un bicchiere mezzo pieno: è quel che accade all’artigianato targato Livorno. Il “termometro” primario per misurare la “febbre” di un sistema economico guarda innanzitutto alla demografia d’impresa: quante imprese (e di che tipo) nascono; quante (e di che tipo) invece muoiono.
Dal report del centro studi della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno relativo al 2024 salta agli occhi come sul fronte caldo dell’artigianato il territorio camerale se la sia cavata meglio del resto della Toscana (ma anche della media del Bel Paese). «Adagiato su una sostanziale stabilità», l’andamento nel perimetro della dimensione grossetana e/o soprattutto livornese – si tiene a mettere in evidenza – è «sicuramente migliore di quelli registrati in ambito toscano e italiano».
Per capirci: ogni mille ditte artigiane esistenti all’inizio dell’emergenza Covid a fine 2024 se ne contano 961 a livello toscano e 968 su scala nazionale. E nelle province di Livorno e Grosseto? Si cresce da mille a 1020: aumentate di due punti anziché diminuite di tre o quattro. Basti dire che in tutta la Toscana solo Livorno e Siena mostrano un segno “più” (e Grosseto manca l’obiettivo di un niente: è in negativo per appena tre ditte).

Sempre dal report annuale del centro studi della Camera di Commercio delle province di Livorno e Grosseto, ecco il raffronto con il peso delle ditte artigiane sul totale dell’economia nelle differenti province toscane
Nel Bel Paese sono «oltre 15 mila» in meno le imprese artigiane a fine dicembre 2024 rispetto al Capodanno precedente: un calo di 1,2 punti che trova analogia anche su scala regionale, anzi qualcosina in più (meno 1,4%): in Toscana – rilevano i ricercatori del centro studi – le aziende artigiane scendono sotto quota 100mila «per la prima volta da quando esiste la serie storica digitalizzata, ossia dal 2000». Perciò l’andamento locale non sarà esaltante, però con 505 ditte artigiane nate e 504 che hanno definitivamente abbassato la saracinesca Livorno sembra quasi fare i miracoli raggiungendo in tutto il territorio provinciale livornese le 7.112 imprese artigiane a fine 2024.
Però c’è un “però”: l’indagine dell’équipe camerale segnala che questa fase positiva del sistema della piccola impresa artigiana livornese e maremmana sembra in afflosciamento.
Meglio dunque leggere i dati in prospettiva: tanto in provincia di Livorno che in quella di Grosseto il peso dell’imprenditoria artigiana sul complesso dell’economia locale aveva alle spalle standard ben più bassi rispetto alle altre zone della regione. Il team dei curatori della ricerca la spiega così: nella fascia della Toscana costiera centro meridionale, negli ultimi 5 anni le imprese artigiane locali hanno «compiuto un percorso di risalita numerica che pare terminare a fine 2024».
Detto in altri termini: nelle due province sotto l’ombrello della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, cioè Livorno e Grosseto, «quella “maggiore resilienza del mondo artigiano rispetto al totale delle imprese che avevamo rilevato nel periodo immediatamente successivo alla pandemia, pare dunque affievolirsi proprio nell’anno in esame, tanto che, a livello locale, s’interrompe la crescita osservata in precedenza». In realtà, a ben vedere, la crescita “demografica” delle ditte artigiane non era data da un boom delle “nascite” quanto piuttosto da un ridotto numero di chiusure. I ricercatori dicono cioè che «questo è accaduto grazie ai numeri contenuti delle cessazioni piuttosto che ai livelli di iscrizioni, che si sono posizionati su valori inferiori rispetto al decennio precedente».
Nell’analisi dell’identikit aziendale va detto che nelle due province dell’ente camerale la strutturazione societaria è apparentemente più gracile o comunque semplice: le società di capitale arriva a malapena al 6%, su scala regionale e nazionale si sfiora il 9% (mentre le ditte individuali sono quasi il 79%). Quanto ai macrosettori di riferimento, l’appartenenza all’area industriale-manifatturiera si oltrepassa a fatica la soglia del 17%, diversamente da quanto accade nel resto della Toscana dove questo dato invece è a un passo dal 28%: in particolare, anche in altre zone il grosso dell’artigianato è rappresentato dal settore delle costruzioni, ma qui da noi si superano i quaranta punti percentuali (40,4%) e invece il pur rilevante dato sia nazionale che toscano resta fra il 38% e il 39%.

Ancora una tabella con i dati del centro studi dell’ente camerale livornese e grossetano: qui c’è uno sguardo a quante sono le ditte artigiane nei diversi settori dell’economia