All’interporto di Bologna non solo camion: ora accoglie anche le api
Le incredibili cifre dell’iper-produttività dei questi straordinari insetti
BOLOGNA. Di un interporto si può parlare per via di quante aziende accoglie o di quanti posti di lavoro crea, di quanto è estesa la sua “catching area” o di quante tonnellate di merce sono uscite nell’ultimo anno. All’interporto di Bologna hanno scelto di occuparsi (anche) di un progetto che mette insieme «sostenibilità, biodiversità e innovazione» in nome dell’intenzione di «tutelare gli ecosistemi locali e promuovere la sensibilizzazione ambientale»: in collaborazione con Apicoltura Urbana sono state installate due arnie all’interno dell’area logistica.
Ne dà notizia la società interportuale bolognese segnalando che l’«intensa attività» non riguarda solo l’andirivieni di mezzi e merci ma anche, nel «periodo di massimo sviluppo delle colonie», le api dell’Interporto. Parlano anche in questo caso le cifre: «Le 120mila api tutelate sono in grado di battere circa 2.880 ettari al giorno alla ricerca di nettare, impollinando fino a 60 milioni di fiori quotidianamente. Le api regine, già attive, depongono circa 4mila uova al giorno, contribuendo alla crescita della colonia». Come dire: indici di produttività che farebbero brillare gli occhi a qualsiasi amministratore delegato…
Dal quartier generale dell’interporto emiliano si sottolinea che, per quanto il progetto sia decollato dopo l’inizio della stagione produttiva e non sia ancora stata raccolta la produzione di miele, «le api si sono dimostrate molto attive fin da subito»: si stima che, per produrre un chilo di miele, un’ape – viene fatto rilevare – percorra «circa 144mila chilometi». Dunque, ipotizzando una produzione media di 10 chili di miele per arnia, una colonia pienamente sviluppata «potrebbe arrivare a percorrere complessivamente 1,4 milioni di chilometri.
Il progetto – questo il filo rosso dell’argomentare – si inserisce nel percorso di transizione ecologica di Interporto Bologna: in nome della valorizzazione del territorio e dell’esigenza di «promuovere pratiche virtuose in ambito ambientale». È da sottolineare che «le arnie non solo favoriscono la biodiversità, ma rappresentano anche un’occasione educativa per sensibilizzare dipendenti, visitatori e cittadini sull’importanza degli insetti impollinatori per il nostro ecosistema».