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Siena rende omaggio al fotografo Steve McCurry: per lui laurea magistrale ed honorem

SIENA. Lui è uno dei fotografi più moti al mondo: il nome di Steve McCurry è legato per sempre allo straordinario ritratto della ragazza afghana con gli occhi chiari. Pubblicata sulla copertina del “National Geographic” quarant’anni fa, viene ritenuta «la fotografia più riconoscibile della storia e la copertina più celebre di sempre». In realtà, però, molti altri suoi scatti sono entrati a far parte dell’immaginario collettivo, come il monaco shaolin colto nell’istante in cui beffa la gravità camminando su un muro verticale. Se parliamo di McCurry è perché l’Università di Siena gli conferirà la laurea magistrale ad honorem in “antropologia e linguaggi dell’immagine”: appuntamento mercoledì 24 settembre ore 11 nell’aula magna del rettorato dell’ateneo senese (Banchi di Sotto 55, Siena)

La cerimonia di conferimento rappresenterà una anteprima del fatto che nei giorni successivi Steve McCurry sarà l’atteso protagonista del “Siena Awards Photo Festival”, il prestigioso evento internazionale sotto il segno della fotografia che tiene banco a Siena.

La scaletta della cerimonia prevede che, dopo il saluto e l’introduzione portati dal rettore Roberto Di Pietra, il direttore del Dipartimento di scienze sociali, politiche e cognitive, Francesco Marangoni, legga le motivazioni del riconoscimento. Il professor Fabio Mugnaini, docente di discipline antropologiche, Dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali, terrà quindi la “laudatio”. Inedita e coinvolgente – annunciano dal quartier generake dell’ateneo – la “lectio magistralis” scelta da Steve McCurry: sarà un colloquio con Biba Giacchetti, fondatrice dell’Agenzia Sudest57, collaboratrice e amica personale del celebre fotografo. Titolo: “La vita dietro L’obiettivo. Una conversazione tra amici sul suo percorso, la fotografia e il futuro”. Subito dopo, riprenderà la parola il rettore per la proclamazione del laureato. A conclusione della cerimonia si esibirà il Coro dell’università di Siena diretto dalla professoressa Elisabetta Miraldi.

Settantacinque anni, originario di Philadelphia, McCurry una laurea e l’ha già: è quella in cinematografia e teatro conseguita all’Università della Pennsylvania, prima di iniziare la carriera come fotografo freelance a fine anni ’70. Sono ineguagliabili i suoi reportage dall’India e dall’Afghanistan: si tratta di due angoli di mondo con cui il suo mestiere di fotografo l’ha portato a identificarsi.

La svolta nel 1979: McCurry si infila nelle zone afghane controllate dai mujahidin poco prima dell’invasione sovietica, poi riesce in modo fortunoso a portare in salvo i rullini: li aveva nascosti nelle cuciture degli indumenti, sono fra le prime immagini a mostrare al mondo la brutalità dell’attacco sovietico. La consacrazione definitiva arriverà con il World Press Photo Awards: è una sorta di premio Nobel della   fotografia e McCurry l’ha ottenuto più volte.

Pubblicato il
18 Settembre 2025

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