Cgil: alt alla nave israeliana e se colpiscono la Flotilla scatterà lo sciopero generale
Usb: i portuali si fermano per non collaborare con l’economia di Netanyahu

Presidio Cgio davanti all’ingresso del varco portuale della Darsena Toscana a Livorno
LIVORNO. I lavoratori del porto di Livorno tornano a mobilitarsi per impedire che una nave arrivi a banchina: stavolta nel mirino la nave di una compagnia israeliana. Mercoledì scorso lo stop aveva riguardato una nave americana accusata di trasportare armi: la prefettura aveva negato, parlando invece di materiale logistico, ma aveva ottenuto che la nave se ne andasse e i manifestanti spostassero al di fuori della cinta portuale il presidio che era arrivato fin sulle banchine. Anche stavolta, così come mercoledì scorso, il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, indipendente alla guida di una giunta di centrosinistra, è andato sul posto a parlare con i protagonisti dell’iniziativa di lotta: del resto, una dozzina di giorni fa il Comune– insieme a Cgil e Uil, oltre a sigle dell’associazionismo – era stato fra i promotori di una fiaccolata pro-Gaza per le vie del centro.
I militanti Cgil si sono presentati di primo mattino al varco della Darsena Toscana, accesso al principale terminal contenitori, per dare l’altolà. Anzi, ha scelto di accompagnare il presidio con la presentazione di uno degli appuntamenti con cui si vuol ridisegnare il futuro del sindacato. Li hanno chiamati “Gli stati generali Cgil”: il riferimento lontano è all’organo consultivo della monarchia francese dal Trecento in poi, adesso nel gergo politico ha preso il significato di una discussione approfondita in cui si discute a 360 gradi. L’appuntamento è in cartellone per mercoledì 1° ottobre dalle 10 alle 18 a Rosignano Solvay (al teatro Solvay in via Ernesto Solvay). Ha come suggestione uno slogan anch’esso storico (“Il pane e le rose”) che si rifà a una battaglia sindacale importantissima di inizio Novecento negli Stati Uniti.
L’hanno presentato in questo contesto perché quello che viene definito «un forte programma di iniziative di mobilitazione» è da mettere in primo luogo «in relazione al quadro di tensioni internazionali, in particolar modo al genocidio che sta avvenendo a Gaza», è stato sottolineato. Logico dunque illustrarlo durante il presidio predisposto da Cgil e Filt-Cgil per protestare contro la presenza in rada nel porto di Livorno di una nave della compagnia israeliana Zim: «Tra i lavoratori portuali livornesi – viene sottolineato – è emersa l’esigenza di astenersi da tutte quelle operazioni di sbarco/imbarco e stoccaggio merci riconducibili all’economia dello stato israeliano». Non solo: già adesso viene preannunciato che «se sarà attaccata la Global Sumud Flotilla proclameremo un nuovo sciopero generale».
«I lavoratori del porto, in questa battaglia di umanità e civiltà, sono i primi a rimetterci di tasca propria con lo sciopero», ha detto il sindaco Salvetti ai manifestanti del presidio. Con una sottolineatura che richiede consapevolezza: «Un conto è bloccare il traffico delle armi e altra cosa è stoppare tutta la parte commerciale: questo inciderà senz’altro di più sul porto e non può non destare preoccupazione perché l’economia portuale è il motore che fa funzionare la città». Però – aggiunge – mi sembra «una presa di posizione della città nel suo complesso: una scelta di cui andare fieri e orgogliosi», afferma. Aggiungendo poi: «C’è da augurarsi che tutti gli altri porti e tutte le altre città lo facciano così da far sentire tutti insieme la voce al governo italiano perché una presa di posizione netta non può più tardare».
Anche il sindacato di base Usb chiama a incrociare le braccia. Al pari di quanto avvenuto a Genova, a Livorno la rsu Usb di Alp – insieme alla segreteria Usb – si è dichiarata «pronta a dichiarare sciopero qualora anche i lavoratori dell’art. 17 dovessero essere avviati su quella nave». Analoga la posizione espressa dal Gap (Gruppo autonomo portuali).
Al presidio Cgil si è sommato anche quello promosso dal mondo che gravita attorno al sindacato di base nel pomeriggio di oggi, lunedì 29, a partire dalle ore 18,30: con il Gruppo autonomo portuali, Ex Caserma Occupata, il collettivo Scuola di Carta e Azione Antifascista Livorno in solidarietà con la popolazione palestinese: il presidio sarà all’altezza della rotatoria davanti all’ingresso della Darsena Toscana.
Sempre dal quartier generale Usb si ricorda che nel frattempo a Taranto la propria organizzazione sindacale pugliese blocca l’ingresso in porto di una petroliera che trasporta carburante destinato, secondo quanto riferiscono, all’aviazione militare israeliana.
Torniamo all’appuntamento del 1° ottobre in casa Cgil per segnalare che la Camera del lavoro vuol farne anche «un momento importante – è stato detto – per avviare un percorso di maggiore presenza della Cgil nei posti di lavoro e più in generale su tutto il territorio».
Il programma? Come detto, a Rosignano Solvay al teatro Solvay, alle ore 10 la relazione introduttiva di Gianfranco Francese (segretario generale Cgil Livorno), alle 10.30 le testimonianze di Tamara Pulcinelli (storica militante Cgil) e Simonetta Manetti (figlia dell’ex segretario generale Cgil Livorno Sergio Manetti) mentre alle 11 si aprirà un primo dibattito. Alle 13 interverrà il segretario generale della Cgil Toscana Rossano Rossi, alle 14.30 Andrea Ranieri (Fondazione Di Vittorio) mentre alle 15 si aprirà un secondo dibattito. Le conclusioni saranno affidate alle ore 17 a Luigi Giove, segretario organizzativo Cgil nazionale. È da aggiungere che gli organizzatori annunciano la partecipazione del Coro Garibaldi di Livorno.