Slitta di un anno la norma del conferimento delle olive entro sei ore
Cantano vittoria i frantoiani Aifo: «Con il dialogo si salva la filiera»

Alberto Amoroso, presidente AIFO
ROMA. Slitta al 1° luglio del prossimo anno l’entrata in vigore della norma che impone la consegna delle olive ai frantoi entro sei ore dall’acquisto da parte dei commercianti: il ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha firmato il decreto che modifica il provvedimento del settembre dello scorso anno. A darne notizia è l’Associazione Italiana Frantoiani Oleari (Aifo), che fin dall’inizio aveva messo inrisalto «le gravi difficoltà applicative della disposizione».
La rigidità del termine temporale – viene atto rilevare – avrebbe reso «logisticamente impossibile il trasporto delle olive su medie e lunghe distanze», e questo avrebbe penalizzato i frantoi non collocati nei principali bacini olivicoli. Con una conseguenza: si sarebbe andati incontro a un restringimento di fatto del mercato per gli olivicoltori («costretti a conferire la produzione a pochi impianti nelle vicinanze»). Di fronte a tutto questo l’Aifo aveva chiesto «un rinvio dell’entrata in vigore per consentire di aprire un tavolo di confronto e individuare soluzioni più equilibrate».
Per l’associazione di categoria si tratta di un segnale che, come vine messo in evidenza, conferma quanto «lo studio tecnico e il dialogo istituzionale possano correggere scelte legislative che, seppur meritorie negli intenti, rischiano di produrre effetti indesiderati nell’applicazione pratica». Da parte di Aio si ribadisce la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni così che «entro il 2026 vengano individuati strumenti realmente efficaci per garantire la qualità dell’olio extravergine senza compromettere la sostenibilità della filiera olivicola-olearia».
Queste le parole del presidente di Aifo, Alberto Amoroso: «Ringraziamo il ministro Lollobrigida e il sottosegretario con delega all’olivicoltura, Patrizio La Pietra, per aver raccolto le nostre osservazioni e aver dato una risposta concreta alla filiera. Con la campagna olearia ai nastri di partenza, questa proroga era indispensabile per evitare di mettere in ginocchio frantoi e olivicoltori». Amoroso tiene a ribadire che «la forza della nostra associazione è il confronto: oggi abbiamo ottenuto un risultato importante e soprattutto abbiamo guadagnato un anno di tempo per discutere e condividere soluzioni operative». Con un’ultima sottolineatura: «Non servono le urla ma serietà e dialogo, ed è così che intendiamo continuare a lavorare».