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IL CASO

Salario minimo negli appalti, il Comune di Livorno lo applica così

L’assessore: migliorati i salari in alcuni servizi, ora siamo sopra i 9 euro l’ora

Federico Mirabelli, assessore Comune Livorno

LIVORNO. Da maggio a agosto scorso Il Comune di Livorno ha stipulato 19 contratti d’appalto per servizi o lavori: «I contratti collettivi nazionali di lavoro, individuati nelle procedure di gara, hanno un inquadramento minimo salariale sopra i 9 euro lordi l’ora». Il fatto che si applichi un contratto collettivo è la strada maestra  da percorrere: «Grazie al lavoro condotto dall’assessora al personale, sono state migliorate le condizioni salariali per le lavoratrici e i lavoratori nei musei e biblioteche, nei servizi cimiteriali e nelle residenze per anziani, collocando la retribuzione lorda oraria sopra i 9 euro con un grande impegno finanziario da parte dell’Amministrazione Comunale».

È   la “fotografia” presentata dall’assessore Federico Mirabelli, titolare delle deleghe al lavoro e alle opere pubbliche, in una seduta di commissione a Palazzo Civico: è stata l’occasione per dar conto dell’«attività di monitoraggio sull’attuazione del salario minimo negli appalti di servizi e lavori presso il Comune di Livorno».

L’assessore ha riferito che l’ufficio gare e appalti del Comune di Livorno ha compiuto «una ricognizione dei contratti collettivi nazionali di lavoro dichiarati sugli appalti di maggiore rilievo»: occhi puntati a partire dal 1° maggio sulla base di una delibera del consiglio comunale.

Mirabelli rivendica  il risultato del miglioramento delle condizioni salariali dei lavoratori in una serie di servizi dati in appalto: lo fa nel contesto di una battaglia politica che alcune amministrazioni locali stanno conducendo per far applicare uno standard salariale almeno minimo negli appalti ad alta intensità di lavoro. Non è un segreto che in Toscana la Regione e il governo abbiano ingaggiato una guerra legale sulla legittimità giuridica di questo tipo di soluzioni.

Da parte di Palazzo Civico si tiene a rimarcare l’intenzione di «mantenere alta l’attenzione sul salario minimo negli appalti comunali nei servizi e nei lavori»: a giudizio dell’assessore e della giunta rappresenta «un elemento di civiltà e di dignità per le lavoratrici e i lavoratori, rafforzando e sistematizzando l’attività di monitoraggio nell’ambito delle azioni collegate al Manifesto del Lavoro Buono».

Il Comune labronico, retto da una giunta di centrosinistra, ricorda di essere «in attesa di comprendere come si pronuncerà la Corte Costituzionale sulla legge della Regione Toscana sul salario minimo dopo l’impugnazione da parte del governo Meloni». Da parte dell’amministrazione locale si mette l’accento sul fatto che «sicuramente non porta chiarezza la legge delega in materia di retribuzione e contrattazione collettiva approvata al Senato della Repubblica»: a tal proposito si contesta il fatto che «nella sostanza non introduce il salario minimo e rinvia ai futuri decreti attuativi da parte del governo».

Pubblicato il
13 Ottobre 2025

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