L’esercito degli “invisibili” qui da noi: una persona su 13 in povertà assoluta
Marrucci (Ali): nei paesini lontani da tutto e da tutti, la condanna all’isolamento
FIRENZE. Nel Centro Italia si contano «oltre 884 mila persone in condizione di povertà assoluta»: vuol dire il 7,6% dei residenti, cioè una persona su 13. Non basta: «più di 349mila famiglie non riescono a sostenere le spese minime per una vita dignitosa», equivalgono al 6,5%, dunque una su 15. Lo certifica l’Istat nel su report “La povertà in Italia anno 2024”.
«Non possiamo permetterci di leggere questi numeri con sollievo solo perché in altre aree del paese la percentuale di povertà tocca il 12%. La povertà resta una grande questione sociale che interpella tutti: istituzioni, territori e comunità»: sono le parole di Andrea Marrucci, sindaco di San Gimignano (Siena) e presidente di Ali Toscana, una alleanza di autonomie locali. Le ha pronunciate in occasione della “Giornata mondiale per l’eliminazione della povertà”, sottolineando un aspetto: «La povertà non è un fenomeno marginale, ma una condizione che attraversa in modo silenzioso tante famiglie, anche nei nostri territori». Di più: «In città è più visibile, ma è nelle aree interne che l’incidenza di povertà assoluta è più elevata: ci sono territori dove la distanza dai servizi, dal lavoro, dall’istruzione o dalla sanità si traduce ogni giorno in nuove forme di povertà».
Ali Toscana aderisce all’appello lanciato da “Alleanza contro la povertà”, che rilancia la necessità di «una politica pubblica strutturale, capace di mettere al centro dignità, equità e giustizia sociale». A giudizio di Marrucci l’esigenza di contrastare la povertà nelle aree interne – quelle più lontane dai fari delle città e dall’accesso a servizi pubblici moderni, e anche più soggette all’abbandono e allo spopolamento – significa investire nella prossimità: dunque, «investire in scuole, sanità territoriale, mobilità, reti sociali» perché «non possiamo lasciare indietro chi vive lontano dai centri urbani».
«Il problema non è solo economico ma anche culturale e sociale», afferma Marrucci. «La povertà – rincara – è spesso invisibile: si nasconde dietro un lavoro precario, una casa insicura, una pensione insufficiente. Un tema che deve entrare nell’agenda del governo e trovare la collaborazione anche dei governi regionali».