Gioia Tauro, nel bilancio 2026 uscite per 37 milioni
Risolto il problema del "cold ironing": riecco i soldi revocati

Paolo Piacenza secondo da destra al dibattito
GIOIA TAURO. Occhi puntati sul “cold ironing” nel porto di Gioia Tauro: è l’impianto che, fornendo l’energia elettrica alle navi da terra consente di evitare di esser costretti a tenere i motori accesi anche durante la sosta in porto per poter far funzionare gli apparati di bordo. Il commissario straordinario Paolo Piacenza è tornato a parlarne presentando all’Organismo di partenariato della risorsa mare il bilancio di previsione 2026 e il programma triennale delle opere pubbliche dell’Authority calabrese, successivamente adottati in virtù dei poteri che gli sono stati assegnati via decreto.
È stata una questione da batticuore, e Piacenza non l’ha negato: anche perché su questo progetto era stato revocato il finanziamento in agosto, poi – l’ha ribadito il commissario – “con la collaborazione dei colleghi e anche del ministero, siamo riusciti ad ottenere la definitiva conferma di un finanziamento di 70 milioni di euro attraverso un memorandum, sottoscritto qualche settimana fa col viceministro Edoardo Rixi”.
Ma la sottolineatura più rilevante di Piacenza ha riguardato un altro aspetto: “Se non dovessimo arrivare al 2029 avendo almeno il 90% delle navi sopra le cinquemila tonnellate fornite da elettrificazione o, comunque, da alimentazione da terra, dovremmo affrontare sanzioni molto importanti e non possiamo permettercelo”. Ecco perché la definizione del finanziamento rappresenta “un tassello fondamentale per il futuro del porto di Gioia Tauro”, dice il commissario.
Illustrato dal dirigente dell’Authority gioiese area finanza, Luigi Ventrici, con il parere favorevole del collegio dei revisori, nel bilancio di previsione 2026 è stata stimata “un’entrata di circa 25 milioni di euro con una previsione di spesa di oltre 37 milioni: ne deriva un disavanzo di gestione di circa 12 milioni di euro, che trova totale copertura nell’avanzo presunto di bilancio di oltre 122 milioni di euro”.
Tra gli altri interventi finanziati in bilancio, il commissario Piacenza ha indicato il programma di dragaggio, valore 5 milioni di euro (“è fondamentale a garantire la profondità dei fondali a 17-18 metri lungo tutto il canale portuale, prerogativa dello scalo, unico in Italia a poter ricevere le mega navi portacontainer di ultima generazione”).
Piacenza ha tenuto a valorizzare anche tutti gli altri porti che rientrano nelle competenze del sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio. “La presenza di diversi scali così differenti è una peculiarità quasi unica della nostra amministrazione, per i quali – sottolinea Piacenza – dobbiamo assumerci responsabilità di sviluppo. Insieme agli uffici e a tutta la comunità marittimo-portuale dovremo capire come e quali saranno le attività migliori da sviluppare, perché bisogna dare ad ogni scalo portuale la propria destinazione e dignità. E ciò può avvenire soltanto con linee di indirizzo e programmatorie definite e condivise”. A tal riguardo, a giudizio di Piacenza è importante arrivare quanto prima alla definizione del Documento di pianificazione strategica di sistema i cui lavori saranno ripresi nelle prossime settimane. “Anche mediante incontri con i territori, le parti sociali e imprenditoriali – dice il numero uno dell’istituzione portuale – per fissare le linee di sviluppo dei nostri scali”.











